Elisa Valero Ramos – Nominees arcVision Prize 2016

Elisa Valero Ramos (Spagna)

L’idea non scontata che l’architettura sia un mezzo per dare risposta a bisogni profondi sostanzia il lavoro complesso di Elisa Valero Ramos, dando un criterio trasversale di lettura dei suoi molti progetti.

Elisa Valero Ramos (Spain)

L’architetto spagnolo ha lavorato negli ultimi dieci anni principalmente su due grandi temi concettuali e operativi. Il primo è la ricerca di un sistema costruttivo a basso costo destinato alla realizzazione di edifici con un consumo energetico prossimo allo zero, ricerca che ha portato all’ideazione e allo sviluppo del sistema costruttivo a doppio guscio Elesdopa, a elevata efficienza tecnica ed economica. Il secondo argomento sviluppato è maggiormente tipologico e riguarda la realizzazione di spazi appositamente pensati per i bambini. La realizzazione di uno spazio polifunzionale per la scuola Cerrillo de Maracena a Granada (2014) è stata un’occasione per applicare entrambi i temi. La struttura costruttiva, basata sul sistema Elesdopa, è formata da un doppio guscio di cemento armato che contiene all’interno uno strato di materiale termico isolante. www.elisavalero.com

VISION DELLA CANDIDATA

“Mi interessano gli spazi dell’abitare, il paesaggio, l’architettura per l’infanzia, la sostenibilità, la precisione e l’economicità degli elementi espressivi. Sono più attratta dalla solidità che dalla genialità, dalla coerenza piuttosto che dall’espressione artistica. Mi interessa l’architettura radicata nella terra e nel proprio tempo. Sebbene non sia più alla moda parlare di servizio, io credo che il lavoro dell’architetto rappresenti la quintessenza del servizio, inteso come azione volta a rendere migliore la vita delle persone: una missione nobile che aspira a rendere il mondo più bello e più umano, e la società più giusta. L’architettura non è un luogo di nostalgia; è un lavoro per ribelli. Negli ultimi dieci anni mi sono impegnata in due campi di ricerca. Il primo si concentra su sistemi di costruzione low-cost per edifici che arrivino quasi ad azzerare il consumo di energia. La tecnologia necessaria a costruire case ad alta efficienza è già disponibile, ma troppo costosa per la maggioranza delle persone. In questo senso, stiamo sviluppando una nuovo sistema costruttivo chiamato Elesdopa (acronimo spagnolo che sta per sistema strutturale a doppia membrana), la cui notevole efficienza tecnica ed economica è già stata comprovata. Il secondo riguarda i fattori che alimentano le motivazioni nei giovani. Ricercare il meglio attraverso l’architettura per l’infanzia significa migliorare il loro futuro, ossia il futuro del mondo.”

DATI DI PROGETTO

PADIGLIONE LEGGERO E AREA GIOCO. OSPEDALE DI GETAFE

Località: Getafe, Madrid, Spagna
Tipo d’intervento: progetto architettonico, padiglione per esterni
Uso dell’edificio: ambiente di gioco per bambini in cura presso l’unità oncologica
Periodo di costruzione: 10/2015 – 11/2015
Premi/Pubblicazioni: realizzato solo di recente, questo lavoro non è stato ancora oggetto di riconoscimenti o pubblicazioni

Molto si è detto e scritto sull’importanza del gioco per la crescita e l’apprendimento dei bambini. Ora è tempo di soffermarsi sul ruolo del gioco durante il loro percorso di guarigione. Offrire la possibilità di giocare significa aiutare i bambini a socializzare e a sviluppare abilità e attitudini psicologiche e psicomotorie. D’altro canto, in tal modo si offre un tipo di distrazione positivo, che può aiutare i piccoli pazienti a dimenticare la malattia durante le ore dedicate al gioco.
L’unità pediatrica dell’ospedale di Getafe necessita di uno spazio per il gioco dei bambini di età compresa tra i 3 e i 9 anni. Uno spazio di questo tipo è stato allestito sulla terrazza del reparto, sebbene quest’ultima sia esposta a nord, in ombra, e non sembri essere particolarmente adatta a ospitare attività ludiche all’aperto. In inverno non è mai raggiunta dai raggi solari mentre in estate le alte temperature rendono impraticabili le attività all’aperto. Inoltre, questo spazio è circondato da alte pareti che gli conferiscono un aspetto inospitale e addirittura opprimente. Il progetto prevede la realizzazione, sulla medesima terrazza, di un padiglione per esterni da destinare al gioco. Il suo effetto sarà simile a quello di una bolla colorata, che attirerà i bambini differenziandosi radicalmente, per la forma e per i materiali utilizzati, dall’immagine della struttura ospedaliera.
Il padiglione è leggero e luminoso, con sottili pareti esterne realizzate con un doppia membrana di policarbonato isolante, illuminata sul bordo con un sistema a led RGB che consente molteplici variazioni di colore. All’interno, gli ambienti destinati al gioco, al riposo, alla lettura e alle attività multimediali, per i bambini e per i loro familiari, si differenziano tra loro per gli arredi e il colore dei pavimenti. All’esterno del padiglione c’è una zona coperta, con un pavimento in gomma, con piante e giochi per i piccoli pazienti, che in questo modo, quando le condizioni climatiche lo permettono, possono godersi liberamente il sole e l’aria aperta.

NUOVO SPAZIO PER LA SCUOLA CERRILLO DE MARACENA

Località: Granada, Spagna
Tipo d’intervento: progetto architettonico, ammodernamento e ampliamento.
Uso dell’edificio: scuola elementare
Periodo di costruzione: 7/2014 – 10/2014
Premi: finalista al XI Premio Internazionale Architettura Sostenibile, promosso da Fassa Bortolo, 2015

La Cerrillo de Maracenas è una scuola parrocchiale con più di 50 anni di attività situata in un quartiere disagiato di Granada. La scuola conta circa 250 studenti sotto i 12 anni. La struttura necessitava di un nuovo spazio polifunzionale nonché, per motivi di sicurezza, di un secondo corpo scale. Il volume realizzato da Valero si sovrappone al fronte occidentale della struttura esistente, divenendone una nuova facciata. Le regole del gioco qui erano più che mai chiare: pochi soldi, due soli mesi in cui realizzare il progetto, numerose prescrizioni di legge da osservare e l’obiettivo dell’efficienza energetica. Il progetto è stato realizzato con successo grazie all’utilizzo del sistema costruttivo ELESDOPA. Il sistema si basa sull’ottimizzazione dell’utilizzo del cemento attraverso la realizzazione di una doppia membrana in calcestruzzo armato, all’interno della quale l’inserimento di materiale isolante forma una protezione ininterrotta e dalle elevate prestazioni: capace di impedire il passaggio di caldo e freddo verso l’interno. All’esterno non c’è altro che cemento. All’interno, semplicemente cemento e null’altro se non luce vibrante e spazio in cui crescere.

GALLERIA D’ARTE PER CASA ARANGO

Località: Valdemorillo, Madrid, Spagna
Tipo d’intervento: progetto architettonico, ammodernamento e ampliamento
Uso dell’edificio: galleria d’arte
Periodo di costruzione: 10/2007 – 12/2008
Premi: selezionato per la X Biennale dell’architettura spagnola, 2009

Localizzato in una tenuta vicina alle montagne dell’Escorial, il progetto costituisce una soluzione al problema di unire due case in un unico sistema abitativo caratterizzato dalla presenza di importanti opere d’arte.
L’ampliamento è concepito come un contenitore in cui le persone possano convivere con le opere d’arte che fanno parte della straordinaria collezione di Plácido Arango e che ne rappresentano la peculiare visione.
Differentemente da quanto avviene per gli edifici museali – che sono luoghi in cui scoprire e ammirare l’arte occasionalmente – questo progetto accoglie la sfida di dar forma a uno spazio per l’abitare in cui la luce e il legame con la natura circostante assumono particolare rilevanza. Il nuovo collegamento tra le due case avviene attraverso un piccolo giardino interno, con querce e alberi da sughero. Il passaggio avviene per mezzo di ambienti sotterranei – una sorta di tuberi – la cui forma è definita in maniera tale da evitare danneggiamenti alle radici degli alberi.
In virtù della libertà dovuta all’assenza di una forma esteriore (la nuova struttura rimane completamente sotterranea), le pareti possono piegarsi, opportunamente e senza alcun impedimento, utilizzando la semplicità che le caratterizza come sinonimo di precisione. Una semplicità nella quale si dissolve la complessità che è sempre connaturata all’architettura.

ASILO NIDO A LA CHANA

Località: La Chana, Granada, Spagna
Tipo di intervento: progetto architettonico
Uso dell’edificio: asilo nido
Periodo di costruzione: 12/2009 – 05/2010
Premi: Finalista alla XI Biennale Spagnola di Architettura e Urbanistica 2009-2010. Ministerio de Fomento. 2011

La forma di questo asilo è determinata dal luogo in cui sorge, dal programma e dalle esigenze costruttive che lo sottendono.
Tra gli obiettivi prefissati c’erano la realizzazione di un edificio funzionale orientato in maniera appropriata, che rivolgesse cioè le aule e il patio principale verso sud, e che tutto ciò fosse realizzato nella maniera più rapida e razionale possibile.
La soluzione è data da una geometria semplice e dalla disposizione in piano di tutti gli ambienti, semplificandone così gli accessi. Tutto il programma costruttivo è risolto in tre volumi allungati separati da patii.
Gli esterni sono racchiusi in un alto muro bianco che protegge i bambini e il loro gioco dalla vista e dal rumore provenienti dalla strada e dal vicino passaggio a livello. L’accesso è tagliato in maniera tale da disporre l’uscita tangenzialmente alla strada. Ci sono due ingressi separati, uno per i bambini e i loro familiari, l’altro a uso di fornitori, zona di servizio e cucina. Tutte le aule destinate ai bambini si aprono su un cortile di più di 600 metri quadri, che costituisce una zona sicura in caso di emergenza.
Lo schema distributivo è adattato a una struttura modulare che consente di ottimizzare l’uso di acciaio, ricercare un buon rapporto con la luce naturale e disporre a sud lo spazio per il gioco all’aperto.
Il progetto facilita la costruzione, riduce al massimo le differenze di dettaglio e va incontro a tutte le richieste della committenza evitando le singolarità e facendo ricorso a un numero minimo di elementi. Secondo un tale approccio sono stati fissati regole e criteri costruttivi tali da semplificare il processo e ridurre al minimo gli errori in fase realizzativa. Il programma prevedeva un asilo articolato in sette unità: 2 per la fascia di età da 0 a 1 anni; 2 per quella da 1 a 2; 3 per quella da 2 a 3, per un totale di 102 bambini.
Ciascuna unità comprende un’aula provvista di servizi igienici – condivisi da due aule –, un’area amministrativa, un bagno per disabili, uno spazio polifunzionale e una zona di servizio per riposteria, magazzino, stanza rifiuti, lavanderia e armadio per le pulizie, nonché, infine , una stanza per le attrezzature e uno spogliatoio per il personale.
L’insieme è completato da un porticato d’ingresso e un’area per il gioco all’aperto orientata a sud che comprende anche un piccolo orto.

BIOGRAFIA

Ciudad Real (SPAGNA), 9 dicembre 1971

L’architetto Elisa Valero Ramos è titolare di uno studio professionale nella città di Granada, Spagna. Autrice di cinque libri, è anche Professore Ordinario presso l’università della stessa città. Elisa ha diretto diversi progetti di ricerca statali ed è stata invitata a tenere corsi e conferenze in giro per il mondo: ultimamente presso la London South Bank University e la AA School of Architecture. Ha iniziato la sua carriera in Messico, con il restauro dell’opera Los Manantiales, di Felix Candela, e ha scritto il primo libro a Roma, presso l’Accademia di Spagna. Il suo spazio di lavoro è un piccolo ufficio di fronte all’Alhambra. Sin da bambina è legata profondamente al mondo dell’arte, con il quale la sua opera si intreccia e interagisce. Al centro dei suoi interessi ci sono gli spazi dell’abitare, il paesaggio, l’architettura per l’infanzia, la sostenibilità, la precisione e l’economicità degli elementi espressivi. Elisa intende l’idea di originalità come riscoperta del significato reale delle cose ed è interessata a un’architettura che sia radicata nella propria terra e nel proprio tempo. Le istanze proprie dell’architettura costituiscono, per lei, le regole di un gioco che è allo stesso tempo molto piacevole e molto serio, e che lei prova a giocare in maniera coerente e rigorosa. Elisa crede che l’architettura sia la quintessenza di un servizio teso a rendere più facile la vita delle persone, più bello il mondo e più giusta la società. L’architettura non è per nostalgici, è un lavoro per ribelli.

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