Špela Videčnik – Nominees arcVision Prize 2016

Špela Videčnik (Slovenia / Francia)

La strategia progettuale centrale nel lavoro di Špela Videčnik e del suo studio OFIS arhitekti – fondato nel 1996 con Rok Oman – consiste nel trasformare le restrizioni in opportunità, attuando così una tattica per certi versi sovversiva, che trova nelle regole un’opportunità per superare le regole stesse.

Un approccio che lo studio sloveno ha messo in atto negli ultimi tre lustri concentrandosi in particolare nella partecipazione a numerosi concorsi internazionali, vincendo, tra gli altri, quello per la realizzazione di una unità residenziale per 185 studenti a Parigi, nel 2008, e di uno stadio di calcio a Borisov, in Bielorussia, nel 2013. Il primo progetto, ultimato nel 2012, sviluppa in maniera innovativa una ricerca sulle qualità degli spazi di studio e sul rapporto tra ambienti condivisi e luoghi privati. Le proporzioni insolite dell’area di costruzione (larga 11 m, lunga 200) sono riportate a una scala più accessibile attraverso un interessante artificio sulla facciata principale, risolta attraverso una serie di “ceste”: elementi loggiati ruotati tra loro e rivestiti in listelli di legno HPL. www.ofis-a.si

VISION DELLA CANDIDATA

“I progetti dello studio OFIS prendono sempre le mosse dalla ricerca di un tema di fondo, sia esso legato al programma costruttivo, al luogo o alla committenza. L’approccio compositivo degli architetti dello studio OFIS non punta a superare, ignorare o disattendere le regole e i limiti del progetto. Al contrario, essi vi si immergono completamente, attenendosi alla “norma” in maniera letterale, parola per parola se necessario, talvolta addirittura esasperandola. Le restrizioni divengono opportunità per l’elaborazione di un metodo compositivo. Ogni progetto assume così un carattere sovversivo, capace di trasformare i limiti in strumenti operativi e mettere in luce, in tal modo, tutte le differenti possibilità. Quella che per l’architettura era una camicia di forza diviene d’improvviso uno splendido abito.”

DATI DI PROGETTO

BASKET RESIDENZE PER STUDENTI

Località: XIX arrondissement, Parigi, Francia
Uso dell’edificio: residenza per studenti
Periodo di costruzione: 2009 – 2012
Premi: Primo premio ArchiDesignClub Awards 2014, Basket Apartments, Parigi, Francia

Il progetto sorge all’interno di un’area lunga e molto stretta sul margine del parco La Villette – nel XIX arrondissement di Parigi – costeggiata sul lato nord-est da una nuova linea urbana di tram.
Il lotto ha una configurazione molto particolare, con i suoi 11 metri di larghezza che si estendono per circa 200 metri in direzione nord-sud. In lunghezza l’edificio è articolato in due corpi, separati tra loro dal giardino e collegati da una stretta struttura a ponte. Il fabbricato di undici piani complessivi ospita locali tecnici nell’interrato, attrezzature e spazi d’uso comune al piano terra e alloggi per studenti nei nove piani superiori.
L’obiettivo principale del progetto è offrire agli studenti un ambiente sano in cui studiare, imparare e incontrarsi. Dal lato che affaccia sul campo di calcio si sviluppa un ballatoio aperto verso la città. Questo funge da accesso agli appartamenti e da area comune. Tutti gli alloggi sono identici per dimensioni ed elementi d’arredo, scelta che implica una notevole ottimizzazione del progetto e della sua realizzazione. Ciascuno dei volumi che compongono la struttura presenta due facciate differenti per funzione e significato:

  • l’alzato rivolto verso Rue des Petits Ponts è definito da balconi di diverse dimensioni, realizzati con assi di legno laminato. Le giaciture variate dei balconi danno forma a una superficie dinamica e riducono contemporaneamente dimensioni e proporzioni dell’edificio dal punto di vista percettivo;
  • l’alzato rivolto verso il campo di calcio è definito invece dalle balconate d’accesso agli appartamenti, aperte e inglobate all’interno di una rete metallica dal marcato effetto tridimensionale.

La struttura è caratterizzata da un’alta efficienza energetica. Aperti su due lati, gli alloggi sono ventilati e abbondantemente soleggiati durante il giorno. I ballatoi esterni e i corpi scala vetrati favoriscono l’illuminazione naturale delle aree comuni e la loro efficienza energetica, creando contemporaneamente spazi sociali confortevoli e luminosi. L’edificio è isolato all’esterno, mentre balconi e ballatoi sono forniti di elementi che interrompono i ponti termici. L’aereazione è controllata da un sistema meccanico a doppio flusso che fornisce aria pulita agli alloggi assieme a una temperatura ottimale in tutto l’arco dell’anno. Il tetto è rivestito di pannelli fotovoltaici. L’acqua piovana è raccolta in una vasca e utilizzata per innaffiare il giardino e le aree verdi.

 

STADIO DI CALCIO BORISOV ARENA

Località: Borisov, Bielorussia
Uso dell’edificio: stadio di calcio, eventi pubblici
Periodo di costruzione: 2011 – 2014

Il concept tiene conto sia dei vantaggi naturali del luogo che degli interventi già precedentemente realizzati, impegnandosi nel preservare la maggior quantità possibile di alberi esistenti. Oltre ai 13.000 posti a sedere, ci sono 3.000 mq di ulteriore spazio pubblico. La struttura ha ottenuto 4 stelle nella classificazione UEFA. Il traffico di accesso e i parcheggi sono dislocati all’interno della foresta. L’arena è racchiusa in una copertura a volta che le conferisce l’aspetto di un oggetto unico e in sé conchiuso. La “pelle” della volta rimanda all’immagine di un sottile tessuto forato, teso sullo scheletro dello stadio. Lo spazio coperto, intermedio tra la pelle della copertura e gli spalti, ospita una hall pubblica, un foyer con negozi, bar, toilette e locali di servizio, e una galleria superiore, con uffici, area stampa e zona VIP.

All’interno, la forma arrotondata garantisce una buona acustica e incoraggia un clima di aperta comunicazione tra giocatori e spettatori durante le partite, favorendo allo stesso tempo la concentrazione nel corso degli allenamenti. Il campo è orientato lungo la direttrice nord-sud, per un’area totale di 85x105m, di cui 65×105 utilizzati per il gioco. Lo spazio rimanente è occupato dai cartelli pubblicitari, dai fotografi e dalle telecamere. Delle due gallerie superiori quella occidentale è dedicata alle postazioni dei giornalisti, con una scala di accesso diretto alla sala stampa. Quella orientale, invece, ospita Ia tribuna VIP, collegata tramite ascensore a un ingresso accessibile alle auto dall’esterno. Gli atleti accedono alla struttura attraverso un ingresso separato al livello inferiore, con un passaggio per i bus delle squadre e parcheggi.

Al di sotto della tribuna occidentale si trovano 4 livelli dedicati a ulteriori servizi e attrezzature, mentre 3 sono quelli disposti al di sotto della tribuna orientale. Il foyer per il pubblico si trova al primo piano ed è costituito da una piattaforma coperta, ventilata in maniera naturale e non riscaldata. Quest’area si estende per tutta la lunghezza degli spazi interni che circondano l’arena, ospitando bagni per il pubblico, bar, spazi per il pronto soccorso e ambienti di sosta: è un luogo dedicato al relax durante l’intervallo delle partite. Altri spazi pubblici sono stati progettati per diverse attività commerciali. Attorno alla struttura si sviluppa una piazza pedonale di forma circolare, che serve da rondò per la distribuzione dei flussi di spettatori e da punto d’incontro. I parcheggi sono tutti dislocati nell’interno della foresta esistente.

APPARTAMENTI A NIDO D’APE

Località: Isola d’Istria, Livade, Slovenia
Uso dell’edificio: edilizia abitativa sociale
Periodo di costruzione: 2004 –2006

Il progetto è vincitore di un concorso per la realizzazione di due blocchi di edilizia abitativa sociale, organizzato nell’ambito di un programma governativo – Slovenia Housing Fund – per la costruzione di alloggi low-cost destinati a giovani famiglie. La proposta ha vinto grazie all’economicità, alla razionalità e alla funzionalità delle soluzioni, ma soprattutto grazie alla flessibilità e all’eccellente rapporto tra superficie lorda e commerciale che esso sviluppa. I costi di costruzione, inoltre, dovevano limitarsi a 600€ per metro quadro di superficie netta.
Il Design brief richiedeva la realizzazione di 30 alloggi di differenti dimensioni, dal monolocale all’appartamento fornito di tre camere da letto, da collocare in due blocchi di 60 x 28 metri. Non ci sono elementi strutturali che attraversano l’interno degli alloggi, in modo tale da favorirne la flessibilità e una facile riorganizzazione. I due blocchi sorgono su un promontorio rivolto, da un lato, verso la baia di Isola e, dall’altro, verso le alture circostanti. Dato il clima mediterraneo, spazi esterni e ombra divengono per questo progetto elementi determinanti.

Balconi sostenibili
Ciascun modulo-balcone costituisce un sistema efficiente che fornisce ombra, ventilazione e comfort ambientale sia al balcone che all’alloggio. Gli scuri in stoffa, collocati sul fronte dei balconi, bloccano l’insolazione diretta e consentono lo sviluppo di una zona cuscinetto per l’aria calda che, a sua volta, garantisce un’ulteriore fonte di calore agli alloggi nei mesi invernali. In estate, la zona in ombra dietro agli scuri è raffreddata attraverso un sistema di ventilazione naturale in virtù dei fori di 10 cm di diametro che punteggiano le fiancate dei balconi.

CAPPELLA DELL’ADDIO

Località: Krasnja, Slovenia
Uso dell’edificio: religioso
Periodo di costruzione: 2008 – 2009
Premi: Building of the year 2009, Religious, Farewell Chapel, ArchDaily

Tre pareti morbidamente ricurve racchiudono la struttura, dividendo lo spazio in zone indipendenti: un’area per i servizi, uno spazio interno dedicato al commiato e un’ampia terrazza aperta all’interno della collina circostante. Un muro di contenimento in cemento divide poi la terrazza dal terrapieno della collina e crea una curva esterna che abbraccia la cappella. La curva interna, che circoscrive lo spazio principale dedicato al commiato, è una parete rivestita in legno di larice parzialmente vetrata, che mette in comunicazione lo spazio interno con la piccola terrazza d’ingresso, utilizzata d’estate per le cerimonie funebri all’aperto. Gli spazi di servizio sono dislocati lungo la parete più interna e includono ambienti di riposo, un cucinino, un deposito e un guardaroba. Il tetto è accessibile attraverso una rampa esterna. È definito da una curva che segue un andamento autonomo e offre una parziale protezione, dalla pioggia e dal sole, alla terrazza d’accesso sottostante.

La croce
Piuttosto che essere esibita come simbolo cattolico, la croce è discretamente inglobata nella struttura, ritagliata all’interno della copertura in cemento. Dall’interno, essa funge da lucernaio per lo spazio principale dedicato al commiato; dall’alto, invece, prende le forme di un landmark adagiato nel paesaggio.

BIOGRAFIA
Lubiana (SLOVENIA), 18 marzo 1971

OFIS arhitekti è uno studio d’architettura fondato nel 1996 da Rok Oman (1970) e Špela Videčnik (1971), entrambi laureati presso la Ljubljana School of Architecture (ottobre 1998) e la London’s Architectural Association (Master, gennaio 2000). Dalla sua apertura, lo studio ha ricevuto diversi prestigiosi riconoscimenti ed è stato invitato a partecipare alle biennali d’architettura di Venezia e Pechino. OFIS opera a livello internazionale, partecipando a concorsi e conferenze in giro per il mondo. Recentemente, a seguito della vittoria del concorso nel 2008, lo studio ha completato a Parigi la realizzazione di una residenza per studenti composta da 185 unità abitative. A questo ha fatto seguito il suo secondo maggiore impegno all’estero: il Football Stadium di Borisov, in Bielorussia, inaugurato nel 2013.

Il team, di estrazione internazionale, lavora nelle sedi di Lubiana e Parigi, con partners anche a Londra e Mosca. OFIS ha iniziato la sua avventura professionale negli anni Novanta, un momento di straordinari stimoli ma anche di grandi difficoltà per le repubbliche dell’ex Jugoslavia, che in quegli anni vivevano una fase di profonda rielaborazione identitaria e totale reinvenzione. Questa situazione ha implicato il brusco ridimensionamento, o addirittura il fallimento, dei maggiori studi di architettura, con la conseguente creazione di un vuoto che ha consentito ai giovani architetti, sia riuniti in team che singolarmente, di partecipare con successo ai concorsi. In questo contesto OFIS è riuscito a impressionare favorevolmente le giurie grazie a idee originali e concetti chiari. Negli ultimi quindici anni lo studio ha lavorato con committenti nazionali e internazionali, provenienti dal settore privato, commerciale e pubblico, ciascuno con programmi, budget e problemi specifici. È in questo periodo che OFIS ha sviluppato l’approccio strategico che caratterizza il proprio lavoro e gli consente di distinguersi.

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