Il progetto – Milwaukee Art Museum, Padiglione Quadracci

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I NUMERI
72 nervature d’acciaio che compongono il brise soleil Burke, lo schermo mobile in forma d’ali d’uccello
8–32 mt la scala di lunghezza delle nervature
66 mt l’ampiezza alare al punto di massima apertura
9,5 mm la granulometria degli inerti usati nel mix design invece degli standard 19,13 mm.

A causa della massiccia quantità di armatura in acciaio richiesta nel calcestruzzo usato per il Padiglione, un inerte a granulometria 19,13 mm non sarebbe riuscito a colmare gli interstizi tra i ferri di rinforzo in acciaio disposti strettamente uno accanto all’altro.

DETTAGLI COSTRUTTIVI

Tipo di costruzione: edificio basso a 3 piani
Materiali costruzione: calcestruzzo
Materiali facciata: calcestruzzo
Sistema facciata: struttura faccia a vista
Colore facciata: bianco
Stile architettonico: espressionismo strutturale

 

LA STORIA
IMG_2347 TROVA BORDI e RIPULITA

Nel 1994 il comitato direttivo del Milwaukee Art Museum (MAM) scelse Calatrava tra una rosa di 55 architetti commissionandogli il progetto per un ampliamento di 5.388 mq dell’esistente struttura museale. Una donazione, all’epoca anonima, di 10 milioni di dollari, da parte di Betty e Harry Quadracci diede il via alla campagna di raccolta dei capitali. Dal completamento del primo plastico e poiché la raccolta di fondi aveva superato le aspettative, il Museo decise strategicamente di estendere la portata del progetto. Più strutture d’accoglienza per i visitatori, come la terrazza sud e il parcheggio coperto furono aggiunte al disegno originale e la superficie dell’intervento di ampliamento fu portata a 132.000 mq per accogliere i nuovi spazi.
L’estensione ha permesso un aumento delle aree espositive del 30%, da 27.432 a 35.661 mq. Volando a Milwaukee 40 volte nel corso delle fasi di progettazione e realizzazione dell’opera, il progetto di Calatrava “si trasformò gradualmente in una vera e propria sfida costruttiva – catalogo formidabile di curve che richiedevano un’accurata lavorazione fatta su misura e morfologie mai realizzate prima in un edificio”, come scrive Cheryl Kent nel libro “Santiago Calatrava: Milwaukee Art Museum”, pubblicato da Rizzoli nel 2005.
Il 4 maggio 2001 il MAM inaugura il negozio del museo e l’auditorium da 300 posti. Entrambi arredati da Santiago Calatrava.
Il 14 settembre 2001 vengono inaugurati i restanti spazi interni, compresa la hall di ingresso vetrata, il parcheggio sotterraneo, il caffè da 100 coperti e il ponte pedonale Reiman.
Il Burke Brise Soleil, il parasole mobile posto in cima alla hall che prende il nome dal milionario che ne ha finanziato la costruzione, e i Giardini Cudahy sono completati il 12 ottobre 2001.
Primo edificio di Calatrava a essere realizzato negli Stati Uniti e sapiente combinazione di tecnologie d’avanguardia e antiche tecniche artigianali, il Padiglione Quadracci ospita le mostre itineranti mentre la collezione museale permanente resta in esposizione nell’edificio originario. Come lo stesso Calatrava ha sottolineato, con il Quadracci ha voluto rendere omaggio alla grande architettura di Frank Lloyd Wright, figlio naturale dei paesaggi e delle atmosfere del Wisconsin, che ha ispirato la concezione dell’opera.

Come molti altri progetti di Calatrava ispirati dalla natura, l’estensione del Milwaukee Art Museum presenta una combinazione di forme organiche e innovazione tecnologica e incorpora molti elementi suggeriti dalla posizione del Museo sul lungolago: le nervature mobili ricordano le ali di un uccello, il ponte strallato, sospeso a un pilone slanciato, è ispirato dalla forma di una barca a vela, mentre la galleria a un piano dalla forma ondulata richiama il movimento delle onde.“Piuttosto che aggiungere qualcosa solo agli edifici esistenti, ho voluto aggiungere qualcosa anche al lungolago. Perciò ho lavorato per infondere nell’edificio una certa sensibilità alla cultura del lago – le barche, le vele e il paesaggio sempre diverso”, Santiago Calatrava.

Per celebrare il 10° anniversario del Padiglione Quadracci, il Milwaukee Art Museum ha promosso una serie di mostre, convegni e programmi culturali per il 2011 alla presenza di importanti architetti di calibro internazionale. Il Padiglione Quadracci, le cui strutture mobili sono senza precedenti nell’architettura degli Stati Uniti, è considerato l’artefice della riqualificazione del lungolago di Milwaukee: ha permesso di ospitare mostre di grande levatura e ha più che raddoppiato i numeri dell’affluenza. Il programma 2011 ha in cartellone tre mostre: Frank Lloyd Wright: Architettura Organica per il 21° secolo (12 febbraio-15 maggio 2011), Il Paradiso Privato dell’Imperatore: Tesori dalla Città Proibita (11 giugno-11 settembre, 2011), e Costruzione di un capolavoro: Santiago Calatrava e il Milwaukee Art Museum (8 settembre 2011-1 gen 2012). Come ha dichiarato Ford W. Bell, presidente dell’Associazione Americana dei Musei (AAM), “I musei in un paese portano immenso valore alle loro comunità. Il Milwaukee Art Museum, con la sua spettacolare estensione, sullo sfondo del Lago Michigan, ha creato una delle grandi icone culturali del nostro paese. Non solo il nuovo spazio espositivo ha permesso di presentare la collezione museale a un pubblico di quasi 4 milioni di visitatori nell’arco degli ultimi dieci anni, ma ha anche portato importanti e tangibili benefici all’economia, alla cultura e all’immagine della città”.

 

GLI ELEMENTI

Milwakee_Art_Museum WIKIMEDIA. TROVA BORDI

Il Ponte Reiman
Tra gli elementi architettonici più rappresentativi dello stile di Calatrava c’è il Ponte Reiman, il ponte sospeso ad attraversamento pedonale che con i suoi 76 metri di lunghezza collega il centro di Milwaukee direttamente con il lungolago e il museo. La struttura è caratterizzata da un pilone inclinato di 61 mt collegato a stralli, secondo la tipica tecnica costruttiva di Santiago Calatrava i cui ponti restano un’esperienza unica del design contemporaneo.

La Windhover Hall
L’entrata principale del museo conduce alla Windhover Hall, il monumentale atrio di ingresso che Calatrava ha concepito come interpretazione postmoderna di una cattedrale gotica, con i suoi contrafforti volanti, archi a sesto acuto, volte a costoloni, e una navata centrale sormontata da una volta parabolica interamente vetrata, alta 27,43 mt in cui potrebbe essere comodamente contenuta una comune casa unifamiliare a due piani.
Il presbiterio si protende come la prua di una nave con finestre terra-cielo prospicienti il Lago Michigan. Contigui alla hall centrale, due bracci laterali ad arco: la Galleria Baumgartner e la Galleria della Schroeder Foundation, con ampie vedute su lago e centro città.

Il Burke Brise Soleil
Affacciato sul Lago Michigan, il Padiglione Quadracci del Milwaukee Art Museum si staglia sulla banchina con i suoi 132.000 mq di cemento bianco e il suo parasole mobile che posa le ali sulla svettante hall d’ingresso del museo. Il brise soleil, che ha un peso complessivo di ca. 82 tonnellate, si dischiude ogni mattina all’apertura
del museo e si richiude nuovamente di notte. Le ali a coste, composte da 72 nervature d’acciaio di lunghezza compresa tra gli 8 e i 32 mt, formano uno schermo solare con un’apertura alare dall’ampiezza massima di 66 mt, più grande di quella di un Boeing 747-400. 3-5 minuti è il tempo richiesto alle ali per aprirsi o chiudersi. Sensori applicati sulle nervature monitorano costantemente intensità e direzione dei venti e quando la velocità del vento supera i 37 km orari per più di tre secondi, le ali si chiudono automaticamente. D’accordo con Calatrava, “nell’elemento culminante del brise-soleil, la struttura dell’edificio si connota allo stesso tempo come formale (di completamento della composizione), funzionale (di controllo dei livelli di luminosità), simbolica (di apertura e accoglienza dei visitatori), e iconica (di rappresentazione iconografica del Museo e della città)”.

I Cudahy Gardens
Disegnati dal famoso architetto paesaggista Dan Kiley, i Giardini Cudahy del Milwaukee Art Museum, sono stati realizzati, con una spesa di 8,3 milioni di dollari, contemporaneamente al Padiglione Quadracci. Più prodotto artistico da contemplare che luogo da vivere, i Giardini Cudahy si articolano schematicamente su tre elementi: aiuole, piccole piazze e la grande fontana collocata nell’area sud dell’edificio museale. Il perfetto layout geometrico di vialetti, cespugli, acqua e prati è la qualità caratterizzante il design di tutte le opere di Kiley e deriva dalla convinzione – condivisa con illustri predecessori come Le Corbusier e Le Nôtre – che la geometria sia una proprietà intrinseca dell’essere umano. E in quanto tale, è l’unica struttura che l’uomo può usare per comprendere e dare stabilità all’ambiente che lo circonda, nella consapevolezza della propria incapacità a copiare o imitare la perfezione delle forme curvilinee presenti in natura.

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