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Pier Luigi Nervi

Pier Luigi Nervi (Sondrio, 21 giugno 1891 – Roma, 9 gennaio 1979).
Tra i maggiori artefici di architetture strutturali nel panorama internazionale del Novecento, Pier Luigi Nervi (Sondrio, 21 giugno 1891 – Roma, 9 gennaio 1979) ha proseguito il filone di ricerca sviluppato agli inizi del secolo da grandi ingegneri pionieri come François Hennebique, in Francia, e successivamente, tra gli altri, Robert Maillart in Svizzera. Progettista e al tempo stesso costruttore, come entrambi i suoi predecessori, Nervi ha realizzato, utilizzando la medesima tecnica del cemento armato, opere di grande fascino, coniugando arte e scienza del costruire.

Per lui il concetto di struttura è simile a quello del periodo classico, quando l’architetto era il protagonista di ogni fase del processo costruttivo, pur impiegando metodi e tecniche attuali del tutto diversi. Nella maggioranza dei progetti Nervi è rimasto fedele al cemento armato tradizionale – un materiale facile da plasmare nelle forme desiderate e resistente – cercando di svilupparne tutte le potenzialità, senza avvalersi della nuova tecnica del cemento armato precompresso, ma sfruttando invece al massimo, e con grande genialità, la straordinaria libertà compositiva e strutturale offerta dall’impiego di elementi prefabbricati.

Nervi ha basato il proprio lavoro, oltre che sulla sua solida esperienza nel progetto e nella costruzione, anche su un’intelligente intuitività, con una costante forte attenzione al rapporto struttura-forma. Egli ha dato così vita a una sorta di espressività generale, in cui ogni parte della struttura è realizzata rigorosamente in base alle forze interne cui è soggetta, e il ruolo che essa svolge è chiaramente manifestato nel disegno complessivo. Le prime opere imponenti di Nervi sono state lo stadio di Firenze e una serie di hangar per l’Aviazione italiana, costruiti tra il 1935 e il 1940. In tali opere Nervi persegue un raffinatissimo risultato formale, dedicando al tempo stesso un’attenzione particolare alle considerazioni di carattere economico, inducendolo ad adottare tecniche innovative e, in particolare nel caso degli hangar, a sperimentare per la prima volta quell’uso estensivo degli elementi prefabbricati, che diverrà una costante in larga parte della sua produzione successiva.

Nel dopo guerra Nervi progetta e costruisce alcune delle opere più straordinarie per edifici industriali e civili (il grattacielo Pirelli di Milano con Gio Ponti, l’aula delle udienze in Vaticano), strutture espositive ed impianti sportivi, in particolare in connessione con le Olimpiadi di Roma del 1960. A partire dagli anni cinquanta diviene il progettista italiano più noto in campo internazionale realizzando opere di grande prestigio in Europa (la sede dell’Unesco a Parigi con Bernard Zehrfuss e marcel Breuer), Nord e Sud America (il terminal autobus di New York, la cattedrale di St. Mary a San Francisco, il grattacielo della Borsa a Montreal, l’ambasciata d’Italia a Brasilia, ecc.), e in Australia (l’Australia Square tower a Sidney).

Nel 2010 Pier Luigi Nervi viene celebrato con un’importante retrospettiva internazionale itinerante che, con tagli sempre diversi, è partita da Bruxelles e che con Venezia, Roma a dicembre e Torino nel 2011 toccherà l’Italia per continuare poi in altre capitali d’Europa e d’America. Ogni tappa approfondisce un lato di questo poliedrico ingegnere simbolo del grande momento dell’ingegneria italiana del dopoguerra.

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