Grattacielo Pirelli

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Il grattacielo Pirelli progettato dall’architetto Gio Ponti nel 1950 e inaugurato nel 1960, con i suoi 127 metri d’altezza distribuiti su 31 piani, le linee essenziali e un’architettura tanto imponente quanto leggera, è uno degli edifici in cemento armato più alti al mondo.

PIRELLLONEIl Grattacielo Pirelli affacciato su piazza Duca d’Aosta, è uno degli emblemi storici di grande pregio di Milano ed espressione del dinamismo della grande imprenditoria manifatturiera lombarda e della prima ondata di internazionalizzazione dell’economia italiana.  Originariamente edificato per la società di pneumatici Pirelli, ma dal 1978 è sede prestigiosa degli uffici di Regione Lombardia. Italcementi collaborò intensamente allo sviluppo dell’edificio sia attraverso la fornitura di un cemento particolarmente performante sia attraverso la definizione del mix-design del calcestruzzo, studiato appositamente nei laboratori di Bergamo.

Costruito tra il 1956 e il 1960, il palazzo Pirelli è il capolavoro di Gio Ponti, con un progetto avviato nel pieno della sua maturità – inizia a lavorarvi a sessantacinque anni – dal quale deriva l’esemplare “sintesi della ricerca tecnica e funzionale sugli edifici ad uso ufficio”. A commissionare la torre, oggi sede della Giunta regionale della Lombardia, è il gruppo industriale Pirelli, con l’intento di trasferire gli uffici di viale Abruzzi in una nuova prestigiosa costruzione. L’obiettivo è di promuovere l’immagine della società con un edificio rappresentativo, in una posizione strategica a ridosso della Stazione Centrale e nell’area destinata al nuovo centro direzionale. Erano stati Alberto e Piero Pirelli a volere la nuova sede della società sull’area un tempo occupata dalla Cascina Brusada, proprio di fronte al luogo del primo insediamento della fabbrica della gomma, trasferita alla Bicocca nel 1909. Il grattacielo venne inaugurato il 4 aprile 1960. Il palazzo ospitava circa 2000 persone, 1200 dipendenti dell’azienda, la restante parte occupata negli uffici e nei negozi affittati a terzi.

Un impiego innovativo di materiali fa del grattacielo una straordinaria vetrina, capace di entrare nell’immaginario collettivo dei milanesi, simbolo della ricostruzione e del miracolo economico in atto nel paese. Da subito però rivela costi di gestione altissimi. Si innesca così quel processo che porterà la società a cedere l’edificio, dopo neanche due decenni, nel 1978. Acquirente la Regione Lombardia, fin dal 1974 alla ricerca di una sede in cui riunire i propri uffici. L’accordo con la Pirelli viene perfezionato includendo i tre fabbricati dei corpi bassi, la torre e l’autorimessa adiacente: prezzo pattuito 43 miliardi di lire. Dal 1983 l’edificio è oggetto di lavori di adeguamento realizzati sotto la guida di Bob Noorda e Egidio Dell’Orto prima e di Vico Magistretti poi, durante i quali sono rimosse tutte le pareti mobili e i rivestimenti vinilici, alcuni dei quali appositamente realizzati dalla Pirelli, e sostituiti da marmi e dalla moquettes con il simbolo regionale della rosa camuna.

Il Palazzo Pirelli in numeri

– 127,10 metri d’altezza

– 31 piani, per un totale di 710 scalini

– 24.000 mq di superficie interna

– 60.000 tonnellate di peso

– 2 metri lo spessore dei pilastri centrali, rastremati fino a 50 cm alla sommità dell’edificio.

SCHEDA DESCRITTIVA – Il Grattacielo Pirelli
 
Committente:  Gruppo Pirelli.
Ubicazione: Piazza Duca d’Aosta, 5, 7A – Milano.
Architetto: Gio Ponti.
Progetto/consulenza: Ing. Pier Luigi Nerviarch. Alberto Rosselli,  prof. Arturo Danusso, l’ing. Egidio Dell’Orto,  studio Ing. Giuseppe Valtolina, Ing. Antonio Fornaroli.
Caratteristiche del sito: Il grattacielo Pirelli si eleva da un basamento pentagonale impostato a perimetro del lotto compreso tra piazza Duca d’Aosta, via Pirelli e via Fabio Filzi. La pianta della torre consiste in due poligoni speculari accostati, separati dal corridoio centrale che va rastremandosi alle estremità, determinando la superficie sfaccettata, a “diamante”, che si ritrova nella galleria interna. Larga nel punto più profondo 18,5 metri e lunga 70,4 metri, la pianta così sviluppata ha creato non pochi problemi alla determinazione della struttura, dato il basso rapporto fra le dimensioni.
Programma: Uffici
Superficie dell’area dell’intervento: 24.000 mq
Volumetria: Larghezza del sito 18,5 metri, lunghezza 70,4 metri, Altezza 127 metri.
Specifiche costruttive: La caratteristica strutturale fondamentale è data dalla concentrazione dei carichi dei solai sul minor numero possibile di strutture portanti, cosicchè la superficie resistente necessaria a sostenere i carichi verticali, riunita in pochi pilastri, dà ai pilastri stessi la rigidità necessaria per resistere alle imponenti azioni orizzontali.
  Sistema Costruttivo: Edificio di forma poligonale che ricorda un diamante (riconducibile a sezioni trapezoidali inscritte in un impianto rettangolare con lati brevi terminanti a cuspide), su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e facciata continua; solai in latero-cemento; copertura piana a terrazza. Il volume si innalza fino a 127 metri da terra, al tempo della sua costruzione uno dei grattacieli più alti d’Europa. Rivestito in piccole tessere ceramiche, l’edificio è caratterizzato da tagli verticali sulle testate e ampie superfici vetrate separate da pilastri rastremati sulle due facciate Lo sviluppo in altezza sottolinea il vuoto circostante nonostante i due corpi bassi che affiancano la torre: uno frontale, sorta di piazzale sopraelevato per l’ingresso di rappresentanza, e uno posteriore.
In copertura, oltre una terrazza panoramica, si libra nel cielo una veletta sospesa.
L’interno è organizzato su un modulo da 95 cm, origine di una maglia quadrata che distribuisce le pareti mobili, consentendo la definizione elastica degli ambienti, e che ricorre nel design delle porte e degli arredi. La scelta delle finiture risponde a ragioni di rappresentatività, e attraverso il colore vengono sottolineate continuità e discontinuità.
Materiali: Cemento particolarmente performante attraverso la definizione del mix-design del calcestruzzo, studiato appositamente nei laboratori di Bergamo di Italcementi.
Progetto: 1956
Avvio lavori: 1956
Fine lavori:  1960
 
 
L’architetto Gio Ponti Lombardiabeniculturali.it

Foto

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