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I segreti di Palazzo Italia

8 aprile 2014 

Un cemento biodinamico per Palazzo Italia è la soluzione innovativa messa a punto da Italcementi per la realizzazione dell’edificio che sarà il cuore pulsante del Padiglione Italiano a Expo 2015. 

Un progetto ambizioso attorno al quale si sono raccolte le migliori realtà italiane, chiamate a immaginare e realizzare una struttura straordinaria e destinata a essere luogo-icona dell’Esposizione Universale di Milano.

Il Palazzo Italia, progetto architettonico dello studio Nemesi & Partners, prevede la realizzazione di una struttura complessa, che richiama nel suo aspetto esteriore e in alcuni spazi interni le forme di una foresta ramificata. L’intera superficie esterna e parte degli interni saranno costituiti da pannelli di cemento biodinamico i.active BIODYNAMIC, realizzati con tecnologia Styl-Comp utilizzando il nuovo materiale concepito in i.lab, il cuore della ricerca e dell’innovazione di Italcementi. Il nome del prodotto racchiude le sue innovative caratteristiche. La componente “bio” è data dalle proprietà fotocatalitiche del nuovo cemento, ottenute grazie al principio attivo TX Active brevettato da Italcementi. La “dinamicità” è invece una caratteristica propria del nuovo materiale, che presenta una fluidità tale da consentire la realizzazione di forme complesse come quelle che caratterizzano i pannelli di Palazzo Italia.

«L’Esposizione Universale del 2015 è una grande opportunità di rilancio per l’Italia, che permetterà al nostro Paese di valorizzare le nostre numerosissime eccellenze produttive, tecnologiche e scientifiche – afferma Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 e Commissario del Padiglione Italia – Il nostro Padiglione, ispirato al concept di Marco Balich, Vivaio Italia e Albero della Vita, sarà una finestra sul passato, sul presente e sul futuro dell’Italia. Vogliamo fare del Padiglione Italia un’occasione per valorizzare la capacità innovativa delle imprese e incoraggiare lo sviluppo di prodotti sostenibili e di tecnologie eco-compatibili. Un esempio emblematico in tal senso sarà proprio Palazzo Italia, che si presenta come un’architettura-paesaggio, in cui l’edificio assume, attraverso la propria struttura e articolazione volumetrica, le sembianze di un albero-foresta, in cui il visitatore potrà immergersi e vivere una esperienza emozionale. Palazzo Italia sarà il cuore dell’intero sito espositivo, e grazie al candore dei suoi rami in cemento biodinamico rimarrà nel futuro come luogo-icona dell’Esposizione Universale del 2015»

Italcementi, che già aveva messo a punto la soluzione del cemento trasparente per il padiglione italiano all’Expo 2010 di Shanghai, ha colto subito la nuova sfida, forte di 150 anni di esperienza nel mondo dei materiali per le costruzioni. «Dalla medaglia d’argento all’Esposizione Universale del 1867 di Parigi, passando per il successo internazionale del Padiglione Italiano in cemento trasparente simbolo di Expo 2010 di Shanghai, per arrivare al nuovo cemento biodinamico che caratterizzerà Palazzo Italia a Expo 2015 di Milano: Italcementi è di nuovo protagonista di una Esposizione Universale grazie ai suoi prodotti innovativi – afferma Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi.

«Il Padiglione Italia – afferma Marco Balich direttore artistico di Padiglione Italia – è stato ideato per proteggere e coltivare i giovani talenti, le energie nuove, le culture anche per dare un obiettivo al nostro lavoro; l’obiettivo è la speranza e la fiducia nelle nostre capacità e nel nostro futuro, di essere umani e Italiani».

«Il nostro progetto architettonico per il Padiglione Italia si ispira a una foresta urbana – spiega l’architetto Michele Molè, Nemesi & Partners, autore del progetto architettonico del Padiglione Italia – L’articolazione volumetrica di Palazzo Italia è basata su quattro blocchi principali organizzati intorno ad un vuoto-piazza centrale e collegati tra loro da elementi-ponte; al loro interno sono organizzate le macro funzioni principali: Area espositiva, Auditorium, Uffici e Sale riunioni. I quattro volumi architettonici, come se si trattasse di alberi, presentano degli appoggi massivi a terra che simulano le grandi “radici” del percorso espositivo del piano terra; gli stessi volumi, visti dalla piazza centrale, aprendosi e ampliandosi verso l’alto si liberano con “chiome” leggere attraverso superfici vetrate su cui si allungano “rami” che in maniera dinamica tessono la trama di queste chiome fino ad arrivare sulla grande terrazza di copertura.

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