La Biblioteca Nazionale di Francia François-Mitterrand

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Realizzata su progetto dell’architetto Dominique Perrault la Bibliothèque Nationale è considerata il primo esempio di architettura contemporanea di tendenza minimalista su grande scala. Interessante anche l’uso dei materiali: le strutture in cemento e gli impianti tecnologici sono lasciati a vista in modo da vivacizzare le linee squadrate che caratterizzano l’edificio in ogni sua parte.

perrault okLa Biblioteca Nazionale di Francia, Sede François-Mitterrand, Tolbiac, apre al pubblico nel 1996. Il design futuristico di Dominique Perrault si esprime in un quartetto di torri di 24 piani che evocano la forma di libri aperti; ogni torre ha un nome: Tour des temps (Torre dei tempi), Tour des lois (Torre della legge), Tour des nombres (Torre dei numeri), Tour des lettres (Torre delle lettere). Il progetto rappresenta l’ultima delle ultime grandi opere volute da François Mitterrand.

Il sito vanta la scala grandiosa paragonabile a quella della Cité de la Musique e ospita gli archivi storici e letterari dell’intera nazione; è considerato il “deposito dell’anima francese”, in sostituzione agli archivi obsoleti di rue des Archives. La biblioteca può ospitare fino a 1.600 lettori, i quali possono godere della magnifica vista su due livelli dell’ampio cortile interno con giardino, lontano dalla congestione urbana di Parigi.

Le aree della biblioteca sono distribuite intorno ad una grande piattaforma orizzontale, le quattro torri angolari ospitano sette piani di uffici e undici piani dedicati interamente all’archivio e all’immensa collezione. La restante parte della collezione è custodita al piano terra, vicino alle sale di lettura. L’innovativo sistema costituito da 330 carrelli sospesi, per una lunghezza di 8 km, permette di trasportare documenti e i libri dagli scaffali alle sale di lettura. L’accesso alla piattaforma è costituito da una serie di rampe coperte, in legno del Brasile, che si affacciano sulla Senna.

“Un luogo di iniziazione e non una sorta di edificio-mostro in parte tempio e in parte supermercato. Un punto di riferimento per la parte orientale di Parigi. Un luogo che si inscrive nella continuità della successione dei grandi spazi vuoti lungo la Senna, come Place de la Concorde, Champ de Mars, Les Invalides. In tal modo la collocazione ai bordi della Senna diventa un elemento primario per l’attivazione di questo luogo: la collina nel XIII arrondissement si affaccia sul fiume e volge il dorso alle tristi emergenze di Porte de Choisy e Porte d’Ivry. In un’operazione progettata per salvare e redimere l’area, l’istituzione offre la propria generosità, mentre la Bibliothèque de France contribuisce con la sua influenza e radiosità. Con la combinazione di uno spazio libero e aperto, costruita a scala della capitale, e l’orizzontalità, la Bibliothèque de France dispiega tutta la propria ampiezza e spaziosità attraverso i suoi quattro poli simili a fari, i tiranti e i giunti che li collegano all’area piana centrale, offrendo una verticalità che definisce un volume virtuale, il quale, in cambio, cristallizza tutta la magia, l’espressività e la poesia del complesso.

Con le sue quattro torri d’angolo che sembrano quattro libri aperti uno di fronte all’altro e che delimitano un luogo simbolico, la Bibliothèque de France – luogo mitico – impone la propria presenza e identità su scala urbana proprio grazie alla regolazione delle quattro torri. Questi quattro segnali urbani sviluppano e rinforzano l’idea del “libro” con un sistema casuale di occultamento delle torri, la cui occupazione è simile a un accumulo di conoscenza, mai completato, e a un lento ma inesorabile processo di sedimentazione. Vengono in mente altre metafore complementari, siano esse torri-libro, silos, enormi scaffalature, labirinti verticali, tutte queste immagini non ambigue danno il senso della forte identità di questi oggetti architettonici. La realizzazione di una piazza consolida la nozione di disponibilità, applicata a un tesoro. Sono le torri che aiutano a collocare e identificare tale tesoro come culturale. Il fatto di essere pubblico offre a questo luogo un contatto fisico, diretto e naturale, tra l’istituzione sacra e l’uomo della strada. L’inclusione del giardino, incastonato al centro, completa la collocazione simbolica del progetto, offrendo un’area di quiete lontana dalla frenesia cittadina. Come un chiostro, questo spazio tranquillo invita alla contemplazione e alla cura delle facoltà intellettuali.

Questo grande progetto ha originato problemi di forma: ci ha spinto ai limiti della nostra estetica, più vicino al concetto essenziale e fondamentale dell’anti-forma. Questa idea si potrebbe anche definire come una mutazione dell’architettura-design in direzione dell’architettura-paesaggio. Una cosa simile si differenzia da tutte le regole e i principi che ci hanno insegnato. Temi quali lo stile di una facciata, l’interno di un edificio, l’esterno, le parti superiori, quelle inferiori, il portico di ingresso, i muri perimetrali, l’articolazione delle forme, la continuità degli spazi… tutte queste cose sono nozioni arcaiche, o meglio, sono ampiamente insufficienti a riflettere la complessità del mondo in cui viviamo.

L’architettura deve scendere dal suo piedistallo; se lo fa, troverà la sua libertà.
L’architettura non è arte d’avanguardia; è la retroguardia dell’arte. E’ sempre stata circa venti anni indietro rispetto ai grandi movimenti d’avanguardia, sempre timorosa di esserne contaminata troppo velocemente. Gli artisti hanno proclamato la morte dell’arte; è tempo che gli architetti rendano manifesta la morte, la dissoluzione, l’obliterazione dell’architettura, e la rimpiazzino con un approccio che mescoli le nostre città col mondo della natura. Un simile approccio consentirebbe di introdurre un paesaggio innocente di esclusioni, fatto di tutto, per tutti. Sarebbe una cosa totalmente positiva.”

Dominique Perrault

SCHEDA DESCRITTIVA – Bibliothèque Nationale de France
 
Committente: Ministero della Cultura Francese
Ubicazione: Quai François Mauriac, 75013 Paris, Francia.
Architetto: Dominique Perrault Architecte, Paris
Caratteristiche del sito: Un punto di riferimento per la parte orientale di Parigi. Un luogo che si inscrive nella continuità della successione dei grandi spazi vuoti lungo la Senna, come Place de la Concorde, Champ de Mars, Les Invalides. In tal modo la collocazione ai bordi della Senna diventa un elemento primario per l’attivazione di questo luogo: la collina nel XIII arrondissement si affaccia sul fiume e volge il dorso alle tristi emergenze di Porte de Choisy e Porte d’Ivry.
Programma: Spazi pubblici (sale di lettura pubbliche 1.556 posti, sale di ricerca e lettura 2.034 posti per un totale di 3.590 lettori per 59.070 m2); area accoglienza e servizi pubblici (23.000 m2); sale conferenze (3.000 m2); sale dell’archivio (71.000 m2, ca. 400 km di scaffali, 20 milioni di volumi)
Superficie del sito: 65,300 m2
Superficie dell’edificio: 365, 178 m2
Volumetria: 1,500,000 m2,
Aree verdi: 10,782 m2, 250 alberi (querce, pini selvatici e betulle).
Lungomare: 58 811 m2
  Sistema costruttivo: Specificamente progettato per la sua posizione nel quartiere Rive Gauche Siene, la biblioteca è composta da quattro torri che definiscono i confini di una spianata, scavata nella terra per creare un vasto bosco-giardino.
Materiali: Perrault utilizza per il rivestimento delle pareti e dei soffitti tessuti di maglia metallica sviluppati in origine per l’industria aerospaziale e per la produzione di filtri. Egli sfrutta intenzionalmente la forza espressiva di questo materiale, che influisce sulla tonalità cromatica delle aree di distribuzione dell’edificio. I materiali impiegati per l’allestimento della Biblioteca rappresentano il cuore della concezione progettuale dell’edificio (legno doussié, acciaio inossidabile e calcestruzzo a vista).
Conferimento dell’incarico: Concorso del 1989 includeva i progetti di 244 architetti di fama internazionale.
Avvio lavori: 1992
Fine lavori: 1995

 

Dominique Perrault
www.perraultarchitecte.com www.bnf.fr

 

DOMINIQUE PERRAULT SU ARCVISION

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