arcVision 4 – Tecnologie

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Biotecnologie destinate a ricreare in vitro complessi processi naturali, ma anche edifici sensibili all’ambiente e autogeneranti: il futuro sembra davvero riservarci eventi straordinari, ma anche interrogativi di non facile soluzione.

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In questo numero

Se gli esseri umani possono essere decodificati e riprodotti, se gli edifici sono senzienti e reagiscono all’ambiente, è evidente che ci troviamo di fronte a una realtà che richiede nuove griglie interpretative.
Il profondo e rapidissimo mutamento in atto negli ultimi anni ci ha portato a una vera e propria “crisi della percezione”, che può essere superata solo adottando una nuova visione del mondo, più globale e sistemica.
I nuovi paradigmi di interpretazione devono tenere conto di tutte le variabili in gioco, all’interno di un insieme dove ciascun elemento è in relazione e interagisce con gli altri. La Rete, quindi, come metafora del mondo, e nello stesso tempo come formidabile strumento evolutivo. La scienza delle informazioni influenza e determina la scienza della vita, ma nello stesso tempo cresce secondo modelli di sviluppo organici, in una dialettica che rappresenta l’essenza stessa della nostra epoca. Biotecnologie e Internet, geni e computer cambiano il nostro modo di vivere e comunicare, con implicazioni planetarie.
Gli interventi ospitati in questo numero riflettono il clima di incertezza della comunità scientifica, divisa tra l’ottimismo neo-positivista di Renato Dulbecco, Premio Nobel nel 1975 per le ricerche sul DNA, e la cautela di Jeremy Rifkin, economista e fautore di un approccio “morbido” e consapevole.
Il futurologo André-Yves Portnoff pone invece l’accento sulla necessità di una nuova cultura, necessaria alla comprensione di temi complessi, superando l’atteggiamento apocalittico dettato da paure irrazionali, ma evitando anche l’adesione incontrollata e acritica ai nuovi sviluppi della scienza e della tecnologia.
Il discorso sulla conoscenza non può prescindere dalla coscienza, come sottolinea anche il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Il DNA umano diventa “la monumentale enciclopedia scritta dal Creatore con sole quattro lettere”, secondo una lettura trascendente preoccupata per la dignità e l’integrità dell’individuo.
Echi della concezione “organica” e olistica del reale si trovano anche nella sezione di architettura tecnologica, dove il grande architetto John Johansen parla di artefatti animati, in una suggestiva prospettiva dove le costruzioni si auto-organizzano e si adattano all’ambiente, fino ad arrivare a veri e propri processi di crescita regolati da direttive artificiali. Ancora forme naturali emergono nel progetto del nuovo Aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur, visto dall’architetto Kisho Kurokawa come un gigantesco mandala autogenerante. Nella stessa città si erge il complesso delle Petronas Towers, dove il concetto di grattacielo occidentale viene trapiantato in una metropoli orientale, senza stravolgerne l’identità.
E se biotecnologie e Internet, geni e computer cambiano il nostro modo di vivere, comunicare e fare architettura con implicazioni planetarie, allo stesso modo stanno cambiando il modo di lavorare di Italcementi Group che infatti, come riportato nelle News, ha dedicato gran parte del suo annuale seminario alle nuove iniziative avviate in Internet, con la partecipazione del Nobel per la Fisica Arno Penzias e di Domenico Siniscalco, docente di Economia ed esperto di new economy.

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