Basma Abdallah Uraiqat – Nominees arcVision Prize 2016

Basma Abdallah Uraiqat (Giordania)

Tra le giovani progettiste giordane di maggior personalità, Basma Abdallah Uraiqat è co-fondatrice e Design Manager dello studio di architettura Uraiqat Architects e di Atelier Uraiqat, studio di design sperimentale che integra l’arte, la teoria e la ricerca tecnologica.

Basma Abdallah Uraiqat (Jordan)

Il grande controllo del progetto che accomuna i suoi diversi lavori prende vita attraverso la messa a punto di complesse tecniche di elaborazione digitale, che si accompagnano ad applicazioni innovative di materiali e di tecnologie locali. Il linguaggio dell’architettura sviluppata da Basma Abdallah Uraiqat prende vita dall’intersezione tra i codici progettuali ereditati dal pensiero moderno e le forme espressive della costruzione tradizionale, come ben illustrato da progetti come la moschea Al Rawda a Badr Al Jadeedah, in Amman (2012) e il Café Gourmand, anch’esso in Amman (2014). www.uraiqat.com e www.ur-arch.com

VISION DELLA CANDIDATA

“Come donna architetto e designer che vive in Medio Oriente, il mio lavoro consiste in una sfida continua volta alla realizzazione di progetti innovativi e sostenibili in un ambito di limitate risorse materiali e tecnologicheLa più forte motivazione che mi sospinge nella professione è la volontà di realizzare in Giordania progetti dalla massima qualità, utilizzando le risorse locali e sfruttantdo al meglio le tante opportunità che le diversità offrono. Il mio obiettivo è innovare e dare vita ad architetture in cui trovino espressione le forze culturali, sociali e psicologiche della mia terra.  Nel mio lavoro faccio largo uso di tecnologie digitali e strumenti informatici per il disegno, capaci di creare attrezzature e tecniche di simulazione finalizzate all’analisi di tutte le fasi del processo progettualedall’ideazione concettuale alle caratteristiche ambientali e tecnologiche – e alla produzione di grafici di alta qualità in cui vengono rappresentati tutti gli aspetti del progetto stessoSuccessivamente trasformo tutto questo in istruzioni attuabili per le manovalanze, facendo ricorso esclusivo a tecnologie e materiali locali.  Il risultato è un’architettura contemporanea di grande sofisticatezza, frutto della successione di passi semplici e coerenti e, tuttavia, in nulla inferiore ai più celebri progetti internazionali.”

DATI DI PROGETTO

MOSCHEA DI AL RAWDA

Località: Badr Al Jadeedah, Amman, Giordania
Tipo d’intervento: progetto d’architettura, design d’interni
Uso dell’edificio: luogo pubblico di culto
Periodo di costruzione: giugno 2010 – giugno 2011

La moschea di Al Rawda costituisce un’alternativa al modello tradizionale di moschea, caratterizzato da decorazioni sovraccariche e dalla totale indifferenza per gli aspetti spirituali e sociali. In virtù del design contemporaneo e dell’inclusione sociale che propone, il progetto stabilisce un precedente inedito in Giodania, che tuttavia non altera il significato dello spazio e la sua funzione principale.

La moschea utilizza motivi ornamentali islamici come elementi decorativi, integrandoli con l’architettura e lasciandoli interagire liberamente con la luce naturale, in modo tale da renderli centrali nella definizione dello spazio e non più meri orpelli decorativi. I motivi utilizzati sono una reinterpretazione del disegno “girih” che, a differenza di altri disegni tradizionali, è basato su unità non ripetitive. La reinterpretazione è il risultato di una ricerca approfondita nella storia della decorazione islamica, e di una vera e propria indagine matematica e visiva attorno ai disegni non-periodici. I motivi ornamentali sono stati applicati all’architettura e al design d’interni in maniera da renderli cangianti al modificarsi dell’incidenza della luce naturale e tali da produrre giochi di ombre sia sulle superfici interne che su quelle esterne.

La moschea affronta in maniera alternativa anche la pratica dominante che prevede l’esclusione delle donne dalla grande sala di preghiera, confinando lo spazio di culto a loro dedicato tra le pareti di una stanza al piano interrato. L’area destinata alle donne è sospesa in un mezzanino posto al di sopra della sala di preghiera. La necessaria privacy visiva è assicurata da un tramezzo traforato, che consente loro di prendere parte attiva alla preghiera, intesa come occasione di incontro sociale e spirituale. Gli elementi ornamentali e gli effetti visivi della moschea sono disegnati e simulati interamente per mezzo di tecnologie digitali e, successivamente, riprodotti in semplici disegni, in accordo con le limitate capacità produttive e costruttive della Giordania. In questo modo si è dato vita a un edificio che trascende il proprio ruolo tradizionale per trasformarsi in un landmark.

CASA AL RUMMAN

Località: Tal Al Rumman, Giordania
Tipo d’intervento: progetto architettonico, design d’interni, landscape design (progetto del verde di Lara Zuriekat)
Uso dell’edificio: residenziale
Periodo di costruzione: maggio 2014 – luglio 2015

La casa Al Rumman è il primo edificio del suo genere in Giordania, interamente realizzato in calcestruzzo a vista dentro e fuori. Il processo progettuale ha incluso numerose simulazioni degli allestimenti interni, così come dei diversi metodi di isolamento termico e delle strategie di risparmio energetico, confluite in una tecnica costruttiva innovativa che ha consentito di gettare in opera l’intera struttura come un unico guscio. La costruzione è avvenuta interamente in loco, ma ha sfruttato le risorse disponibili in una maniera del tutto nuova, senza precedenti e tale da ottenere, come prodotto naturale del processo costruttivo, un linguaggio monocromo caratterizzato da dettagli di grande pulizia.

Il manufatto in cemento sorge in prossimità di un uliveto, nella zona collinare della Giordania settentrionale, con il panorama aperto sulla ripida vallata posta a occidente. L’approccio paesaggistico tende a preservare la natura del luogo, completandola con piante e arbusti nativi che si trasformano con le stagioni e contribuiscono a rinvigorire la percezione della Giordania rurale. Al carattere semplice e minimalistico della struttura fa da contrappunto la Meditation Room, in ferro e vetro, sospesa per otto metri in aggetto sulla vallata.

Il progetto è completamente sostenibile, in quanto riduce le emissioni di gas serra (carbon footprint) e fa ampio uso di energie rinnovabili. Il paesaggio garantisce il completo riciclo dell’acqua e la ventilazione è interamente passiva. Il progetto è un caso esemplare delle possibilità di impiego del calcestruzzo come puro materiale naturale.

JUBILEE CAMPUS FOR CREATIVITY AND INNOVATION

Località: Amman / Giordania
Tipo d’intervento: progetto architettonico
Uso dell’edificio: culturale
Periodo di costruzione: non realizzato

Il Jubilee Campus for Creativity and Innovation è espressione architettonica del più ampio piano di promozione intellettuale, culturale e sociale della Jubilee School for Gifted Students di Amman, intrapreso in occasione del ventesimo anniversario della fondazione della scuola e rispondente alla necessità di un piano sostenibile di crescita a lungo termine. L’edificio è parte del Jubilee School Campus, che include le attrezzature scolastiche esistenti e si conforma in previsione delle future espansione e progetti di sviluppo. La struttura si compone di due parti principali: il Makerspace con i laboratori comuni, e gli archivi con il dipartimento di Ricerca e Sviluppo. Il Makerspace con i laboratori è un ampio open space articolato sul principio della condivisione e della flessibilità del lavoro. È un luogo destinato a giovani imprenditori e innovatori, che qui possono ideare, sperimentare e fabbricare, in continua interazione con altri designer e innovatori. Gli archivi e il dipartimento Ricerca e Sviluppo sono invece parte dell’agenda accademica e sociale del campus, che include un grande archivio di documenti storici e scientifici, in aggiunta a spazi per la ricerca e residenze per artisti.

Il progetto si basa su 5 principi generali:

1‐ Apertura: gli ambienti sono aperti e flessibili al fine di incoraggiare l’interazione, facilitare la ripartizione e le modifiche delle aree funzionali, migliorare lo scambio interdisciplinare. Il progetto si apre inoltre sulle strutture scolastiche esistenti, promuovendo i concetti di inclusione ed espansione.

2‐ Sostenibilità sociale: la sua posizione, prossima al principale asse viario meridionale, consente alla comunità del luogo l’accesso diretto al centro, evitando l’interferenza con il flusso da e per la scuola. L’edificio diviene così un centro di aggregazione sociale, che incentiva lo sviluppo e l’inclusività della comunità locale.

3‐ Sostenibilità ambientale: il progetto è elaborato in accordo con i principi di sostenibilità, che comprendono l’orientamento, l’isolamento termico, l’efficienza energetica e l’uso integrato di energie rinnovabili.

4‐ Semplicità e complessità: la semplicità del disegno e dei materiali fa da premessa alla configurazione organica di una complessità creativa, tanto per l’esterno quanto per gli interni. In tal senso, l’accento è posto su utenti e innovazione piuttosto che sulla struttura fisica.

5‐ Carattere progressivo: il design minimalista e l’aspetto contemporaneo offrono sostegno a nozioni quali coraggio, sperimentazione e apertura alle possibilità e ai cambiamenti.

CENTRO CULTURALE AL WEIBDEH

Località: Amman / Giordania
Tipo d’intervento: progetto architettonico
Uso dell’edificio: culturale
Periodo di costruzione: non realizzato

Al Weibdeh è uno dei più importanti quartieri di Amman dal punto di vista del patrimonio storico e della localizzazione geografica. Sorge infatti al centro della città, in cima a uno dei suoi sette colli, da cui se ne abbraccia con lo sguardo l’interno panorama. Ne rappresenta inoltre il centro nevralgico della scena artistica e culturale. Il centro culturale si trova su un lotto ripido, da cui si traguarda la città occidentale e la sua downtown. Esso include studi e laboratori d’arte, una galleria e alloggi per artisti e designer. L’ingresso principale si trova su una stretta strada delimitata da edifici costruiti nella tipologia tradizionale di Amman. Il tema del progetto è ispirato all’elemento costruttivo tradizionale in cemento armato decorato, ampiamente diffuso nell’antico tessuto urbano di Weibdeh. Questo elemento è decorato con motivi ornamentali e utilizzato come schermo dal sole e dagli sguardi esterni, in particolar modo per la costruzione dei blocchi scala. Nel progetto questo motivo ornamentale è ridisegnato secondo schemi contemporanei, attraverso l’impiego di tecnologie di disegno digitale, in modo tale da poter variare agevolmente l’ampiezza delle aperture a seconda delle esigenze. Il nucleo interno della struttura architettonica è concepito come un open space vetrato che, da un lato, si affaccia sulla strada, mentre dall’altro apre la vista sul panorama della città. La superficie esterna decorata abbraccia l’edificio e forma piccole aperture laddove è richiesta privacy e la luce è limitata, mentre si apre sul retro, dove lo sguardo ricade sul celebre panorama e gli ambienti necessitano una protezione dal vigore della luce solare. La superficie esterna è realizzata in acciaio naturale su vetro e cemento, in accordo con i materiali da costruzione tipici di Amman. L’edificio celebra l’architettura tradizionale di un quartiere storico reinterpretandola in un design contemporaneo, che si serve delle più moderne tecnologie progettuali e costruttive senza però mai perdere il contatto con il contesto.

BIOGRAFIA

Kuwait, 15 maggio 1982

Basma Abdallah Uraiqat è un architetto specializzato in Teoria dell’Architettura. Ha conseguito il Master in Architectural Theory and Design presso l’University of Nottingham, e il Bachelor in Architectural Engineering all’University of Jordan. È socio fondatore di Uraiqat Architects, uno studio di architettura e design di interni in cui ricopre il ruolo di Design Manager. Basma ha inoltre cofondato Atelier Uraiqat, un laboratorio di design sperimentale che integra arte, design, critical theory e tecnologia. Parallelamente alla pratica professionale, Basma porta avanti anche un significativo impegno accademico attraverso lezioni, workshop e attività didattiche affiliate con la German‐Jordanian University, il Columbia Middle East Research Centre e altre università locali. Ha scritto articoli per diverse pubblicazioni, locali e regionali, su temi di architettura, design, teoria, filosofia e cultura. Il suo lavoro esplora architettura, filosofia e arte per sviluppare un approccio esclusivo all’architettura e al design, capace di riflettere identità e influenze contemporanee.

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