La Giuria, tutta al femminile, è composta da professioniste di alto profilo nel campo dell’architettura e, più in generale, nella promozione di un’innovazione sostenibile a livello socio-economico, con un importante background di conoscenze e competenze nel racconto di una nuova geografia culturale, su cui si profilano idealmente le esperienze delle progettiste nominate.
Shaikha Al Maskari
Shaikha Al Maskari è un’affermata imprenditrice che ha saputo mettere il proprio talento al servizio della promozione della figura femminile nei paesi arabi. Shaikha è presidente di Al Maskari Holding (AMH), la capogruppo del portafoglio Al Maskari che controlla le società che fanno capo alla famiglia. Shaikha siede anche in diversi consigli d’amministrazione di organizzazioni no-profit: Arab International Women’s Forum (AIWF), Women For Sustainable Growth (W4SG), International High Advisory Board of International Cooperation Platform (ICP), Abu Dhabi Music & Arts Foundation (ADMAF), Emirati-Swiss Friendship Forum. Shaikha è stata inserita da Forbes Medio Oriente nella lista delle 100 più potenti donne d’affari arabe del 2015. Molti i riconoscimenti ricevuti: dalla Zayed University, GL, Women Leaders in UAE & Awards 2015 come “Arab Woman Humanitarian” e “Arab’s Most Influential Woman”; dalla Federazione del GCC Chambers of Commerce & Industry con il premio 2015 per l’“Eccellenza imprenditoriale e il contributo alla promozione del ruolo della donna negli Emirati”; dal WWLCA il “Women Leadership Achievement Award 2015”; dal Ministero del Commercio Australiano nel 2015 per l’“Eccezionale contributo allo sviluppo delle relazioni Australia-UAE”; dall’Arab Woman Awards come “Emirati Businesswoman of the Year 2014”; dal Global Thinkers Forum per l’“Eccellenza Imprenditoriale 2014”; dal Petroleum Institute and Kuwait University per il “Contributo all’Ingegneria Offshore”; dall’Am/Cham Abu Dhabi il Falcon Award 2013 per la “Promozione delle relazioni commerciali UAE-USA”, dall’Am/Cham MENA come “Migliore Imprenditrice 2012”; dal TIAW World of Difference con il premio 2012 per l’“Eccezionale contributo al potenziamento economico delle donne”; dal Programma Militare CAPSTONE degli Stati Uniti con l’onorificenza per il suo contributo alle relazioni bilaterali.
Vera Baboun
Vera Baboun, nata il 6 ottobre 1964, madre di cinque figli e moglie del martire Hanna Ibrahim Baboun (2007), è stata eletta Sindaco di Betlemme nell’ottobre 2012, prima donna in assoluto a ricoprire tale incarico. Ha conseguito la laurea in Letteratura Etnica Americana, disciplina in cui continua a svolgere attività di ricerca. Prima della nomina a sindaco, Vera Baboun ha insegnato all’Università di Betlemme – Dipartimento di Lingua e Letteratura Inglese per 21 anni; ha tenuto corsi di insegnamento magistrale su Uguaglianza di Genere e Sviluppo per sei anni, ed è stata responsabile per molti anni dell’ufficio universitario Relazioni con gli Studenti e Direttore Generale della Scuola Cattolica Greca di Beit Sahour. È Segretario Generale dell’Associazione degli Enti Locali Palestinesi (APLA), Vice Presidente del Coordinamento Internazionale degli Enti Locali del Mediterraneo (CIELM) e membro del Consiglio Congiunto per le Relazioni Arabo-Sudamericane. È Presidente del consiglio direttivo del Centro per la Guida e la Formazione delle Famiglie e dei Bambini (GTC) a Betlemme, Presidente del Consiglio di Servizio Congiunto di Betlemme per la gestione dei rifiuti solidi e membro del Supremo Comitato di Presidenza delle Chiese in Palestina. Il Sindaco Baboun è ricercatore autorizzato del network GRACE per gli studi sull’uguaglianza dei sessi e l’empowerment femminile in Medio Oriente attraverso l’uso delle tecnologie informatiche. Una delle pubblicazioni di GRACE è un libro che raccoglie 27 ricerche per donne scrittrici di Africa e Medio Oriente, dove il Sindaco Baboun rappresenta la Palestina partecipando con una ricerca dal titolo “Scheherazades of Today: Young Palestinian women use film, radio and social networking platforms to speak up and change”. Da ricordare anche l’articolo “Edward Said: A Mentor Who Mastered Speaking Truth to Power” e tra i numerosi premi il “Pompeo Sarnelli per la Pace”, il titolo e le insegne della “Stella dei Cavalieri d’Italia”, la “Medal of high uniqueness” della città di Parigi, e un’altra onorificenza da Sua Altezza Eminentissima Principe e Gran Maestro e Sovrano dell’Ordine, che nel dicembre 2015 ha decorato il sindaco Baboun con la “Croce pro merito melitensi con corona” del Sovrano Ordine di Malta.
Odile Decq
Odile Decq fonda il proprio studio d’architettura nel 1978 dopo la laurea all’Ecole d’Architecture de Paris La Villette e mentre frequenta l’Istituto di Studi Politici di Parigi dove nel 1979 completa il corso post-laurea in Pianificazione Urbanistica. La fama internazionale non si fa attendere: già nel 1990 ottiene il suo primo incarico importante con la Banque Populaire de l’Ouest a Rennes, oggetto di numerosi riconoscimenti e pubblicazioni. Mettendo in discussione l’opera stessa, l’uso, la materia, il corpo, la tecnica e il gusto personale, l’architettura di Odile Decq offre una visione paradossale del mondo di oggi, delicata e severa allo stesso tempo. Nel 1996 riceve il Leone d’Oro a Venezia e da allora ha sempre mantenuto la grinta che la contraddistingue, cercando nel contempo di diversificare e radicalizzare la sua ricerca. Tra le sue realizzazioni, il MACRO di Roma (Museo di arte contemporanea) nel 2010, il ristorante dell’Opera Garnier di Parigi nel 2011, il FRAC (Museum of Contemporary Art) di Rennes nel 2012, la sede di GL Events a Lione nel 2014, la Residenza Saint-Ange in Francia e il Tangshan Fangshan National Geopark Museum in Cina nel 2015. L’opera di Odile Decq va oltre lo Studio Odile Decq e rappresenta molto più di uno stile o un atteggiamento o un processo di produzione: è di fatto un universo completo che comprende urbanistica, architettura, prodotti di design e arte. Una versatilità che le vale il titolo di “Designer dell’Anno Maison&Objet” e il premio donna-architetto “Prix Femme Architecte” nel 2013 e il Jane Drew Prize nel 2016. Da lungo tempo impegnata nell’attività accademica, Odile Decq fonda nel 2014 una propria scuola di architettura a Lione, il Confluence Institute for Innovation and Creative Strategies in Architecture.
Yvonne Farrell
Yvonne Farrell, insieme a Shelley McNamara, è fondatrice dello studio Grafton Architects, attivo a Dublino dal 1977. Sono entrambe membri del Royal Institute of the Architects of Ireland e membri onorari della Fellowship internazionale del RIBA. Hanno raggiunto la popolarità a livello mondiale con la progettazione e la realizzazione del nuovo e spettacolare edificio per l’Università Bocconi di Milano, completato nel 2008. Il loro studio ha iniziato con la sperimentazione di un approccio sofisticato al Modernismo europeo per muoversi poi verso edifici pubblici di alto profilo (il Solstice Art Center, Navan, 2006; l’Ufficio dei Lavori Pubblici di Dublino, 2008). Lo studio Grafton ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui il Building of the Year 2008 per il nuovo edificio dell’Università Bocconi e il Leone d’Argento della Biennale di Architettura di Venezia nel 2012. Yvonne Farrell e Shelley McNamara sono docenti presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio e professori a contratto allo University College di Dublino. Sono state Visiting Professor a Yale e alla Graduate School of Design di Harvard. Tra i lavori attuali dello studio: l’IMT University di Parigi/Saclay; la New City Library di Dublino e il Campus della UTEC University di Lima, in Perù, inaugurato di recente.
Daniela Hamaui
Daniela Hamaui nasce a Il Cairo il 21 novembre 1954, di nazionalità italiana, e si laurea nel 1979 in Lettere moderne all’Università degli Studi di Milano con 110 su 110. Dal 1978 frequenta il primo biennio dell’Ifg (Istituto per la Formazione al Giornalismo) gestito da Ordine e Regione Lombardia. Collabora con Makno e Consuledis e con Repubblica. Nel marzo del 1980 viene assunta in Rizzoli. Collabora con l’inserto culturale del Corriere della Sera e poi con il domenicale del Sole 24ore. Nel 1988 viene chiamata in Mondadori al mensile Cento Cose dove nel 1995 diventa direttore. Nel 1996 Repubblica le chiede di ideare e dirigere D, settimanale femminile allegato al quotidiano. Lì rimane fino al febbraio del 2002 creando Dcasa e gli Album di Repubblica. Nel 2002 Carlo Caracciolo e Carlo De Benedetti la nominano, prima donna in Italia, direttore dell’Espresso, il più importante newsmagazine italiano. Nel luglio del 2010 lascia l’Espresso e diventa direttore editoriale dei periodici di Repubblica. Crea e dirige R7 e partecipa all’ideazione di Rsera, primo quotidiano solo per i tablet. Nel 2011, oltre alla direzione editoriale dei periodici, dirige Velvet e nel 2012 anche D di Repubblica che trasforma nel marzo 2013. Nel 2014 crea Dlui e Dbeauty, allegati semestrali e crea il sito internet di D. È attiva su Facebook, Twitter, Linkedin e Instagram. Nel 1999 vince la Minerva d’oro e nel 2004 il premio Bellisario. Nel novembre del 2015 lascia il gruppo per diventare freelance.
Louisa Hutton
Louisa Hutton OBE, RA, BA (Hons), AA Dipl., RIBA, Hon. FAIA. Louisa Hutton è architetto, socio fondatore dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton. È stata Visiting Professor presso la Harvard Graduate School of Design, ha insegnato all’Architectural Association di Londra ed è stata esaminatore esterno in diverse università del Regno Unito. È membro del Comitato Curatoriale della Schelling Architecture Foundation ed è stata commissario del CABE e membro del Comitato Direttivo della Federal Foundation for Baukultur tedesca. Louisa è membro onorario dell’American Institute of Architects e Accademico Reale delle Arti. In riconoscimento delle opere realizzate Louisa Hutton e Matthias Sauerbruch sono stati insigniti di importanti premi tra cui l’Erich Schelling Prize per l’Architettura nel 1998, il Fritz Schumacher Prize per l’Architettura nel 2003, l’International Honor Award per l’Architettura Sostenibile nel 2010, il Gottfried-Semper-Architekturpreis nel 2013 e il National German Architecture Award 2015 per la realizzazione della Immanuel Church di Colonia. Lo studio Sauerbruch Hutton ha attualmente progetti in fase di realizzazione in diversi paesi europei, tra cui l’M9 Museo del ‘900 a Venezia-Mestre.
Suhasini Mani Ratnam
Suhasini Mani Ratnam, meglio nota come Suhasini, è una pluripremiata attrice originaria dell’India meridionale. Nata a Chennai, nello stato del Tamil Nadu, Suhasini è stata la prima donna a laurearsi presso il Madras Film Institute. Persona dai molti talenti, estremamente versatile nell’arena cinematografica, Suhasini vanta una carriera di attrice, regista, cineasta, conduttrice televisiva, produttrice e scrittrice. Nel 2014 ha debuttato come ballerina classica nel musical ANTARAM e con altre 3 ballerine classiche ha partecipato a oltre 8 spettacoli in tutta l’India e il Medio Oriente. “Voglio essere un leader, ma non un leader politico. Voglio essere un leader di movimenti che coinvolgano la società, la tutela dell’ambiente, le donne e l’arte” ha dichiarato l’attrice, ormai parte integrante dell’industria cinematografica da oltre 34 anni. Dopo il suo debutto nelle sale nel 1980, ha vinto prestigiosi premi come “Miglior Attrice”, sia a livello nazionale che locale. Da molti anni Suhasini Mani Ratnam è impegnata in attività di sostenibilità sociale attraverso il sostegno di associazioni come Action Aid, per cui ha realizzato un film sull’emancipazione delle donne; Ability Foundation; Mukti NGO, organizzazione no profit per la distribuzione di arti artificiali; BANYAN, in soccorso di donne con ritardi mentali. Nel 2010, insieme al marito Mani Ratnam, famoso regista, sceneggiatore e produttore indiano, Suhasini ha fondato la NAAM Foundation a favore dell’emancipazione delle donne single svantaggiate di Chennai attraverso forme di patrocinio e supporto olistico. Recentemente è stata nominata Console Onorario per la LUXEMBERG dell’India del sud e ha collaborato con la Fondazione Bhoomika durante l’alluvione a Chennai attraverso la fornitura di materiali di soccorso e cibo a più di 10.000 famiglie. La sua fondazione ha adottato un villaggio chiamato Suryanagar per aiutare la popolazione nel risanamento e la ricostruzione dopo le inondazioni di Chennai.
Samia Nkrumah
Samia Nkrumah, presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah, è un politico ghanese e presidente del Convention People’s Party, ed è la prima donna a presiedere un partito politico del Ghana. Figlia del primo presidente della Repubblica del Ghana, Kwame Nkrumah, e dell’egiziana Fathia Rizk, Samia Nkrumah è tra i fondatori di Africa Must Unite, il movimento che promuove la visione e la cultura politica del padre. In un articolo dal titolo “Il nuovo Mandela è una donna”, il prestigioso quotidiano Huffington Post analizza l’impatto di Samia Nkrumah sulla politica ghanese e africana. Samia fa parte del Consiglio internazionale del Comitato “Women in Diplomacy”, istituito nel maggio 2013 presso il Ministero per gli Affari Esteri e presieduto dall’allora ministro Emma Bonino, per promuovere il ruolo delle donne a livello internazionale. Samia Nkrumah è sposata con Michele Melega, di origini italo-danesi. Samia e Michele hanno un figlio: Kwame Thomas Melega.
Benedetta Tagliabue
Benedetta Tagliabue, laurea in architettura allo IUAV di Venezia, è titolare dello studio internazionale di architettura Miralles Tagliabue EMBT, fondato nel 1994 insieme a Enric Miralles con sede a Barcellona e, dal 2010, a Shanghai. Tra i suoi progetti di maggiore fama: il Parlamento di Edimburgo, il Diagonal Mar Park, il mercato di Santa Caterina a Barcellona, il Campus Universitario di Vigo e il Padiglione Spagnolo per l’Expo di Shanghai 2010, vincitore del prestigioso premio RIBA come “Miglior edificio internazionale del 2011”. Attualmente lo studio è impegnato nella realizzazione della Business School dell’Università di Fudan a Shanghai, le torri per uffici a Taiwan e Taichung, gli spazi pubblici del quartiere HafenCity ad Amburgo e la stazione metropolitana parigina di Clichy-Montfermeil (1° premio concorso internazionale di progettazione). Lo studio EMBT si occupa di progettazione architettonica e di spazi pubblici, recupero, disegno industriale e di interni. La poetica architettonica di Benedetta Tagliabue, sempre attenta al contesto, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali nella categoria del disegno di spazi pubblici e della progettazione. Nell’ambito dell’attività accademica, è stata Visiting Professor presso l’Università di Harvard, la Columbia University e la Scuola di Architettura ETSAB di Barcellona; tiene regolarmente lezioni presso forum di architettura e università e partecipa a giurie internazionali, tra cui la giuria per i premi “Princesa de Asturias” e più recentemente la giuria del Pritzker Prize. Nel 2004 ha ricevuto la laurea ad honorem dalla Facoltà di Lettere e Scienze Sociali dell’Università Napier di Edimburgo e nel 2013 il premio “RIBA Jencks Award”, assegnato ogni anno a un progettista o studio che abbia fornito un contributo importante all’architettura a livello internazionale in termini teorici e pratici. Benedetta Tagliabue è anche direttore della Enric Miralles Foundation, istituita per promuovere l’architettura sperimentale nello spirito del marito e partner, Enric Miralles.
Martha Thorne
Martha Thorne è Direttore Esecutivo del Pritzker Prize per l’Architettura dal 2005. È anche Preside della Scuola di Architettura e Design IE di Madrid. La sua scuola è conosciuta per i metodi d’insegnamento innovativi e per la capacità di collegare la formazione architettonica e di design con il mondo reale. È stata Curatore del Dipartimento di Architettura dell’Art Institute di Chicago dal 1996 al 2005. È editore e autore di diversi libri e numerosi articoli per riviste ed enciclopedie di architettura. Martha Thorne partecipa in qualità di giurato ad autorevoli premi internazionali e alla selezione di architetti per importanti commissioni, come la Barnes Foundation di Filadelfia. Ha conseguito una laurea magistrale in Pianificazione Urbanistica presso l’Università della Pennsylvania e una laurea in Politiche Urbane presso la State University of New York a Buffalo. Ha svolto inoltre svariate attività di studio e ricerca presso la London School of Economics.
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