Dalila Elkerdany – Nominees arcVision Prize 2016

Dalila Elkerdany (Egitto)

Nel panorama globale dell’architettura costruita riveste un ruolo determinante il tema della conservazione del passato, che non è solo appannaggio dei paesi più ricchi e politicamente stabili: anche nelle aree geoculturali più segnate da contraddizioni questo tema lascia un ampio spazio alla “ricerca paziente” di molte donne architetto.

Dalila Elkerdany (Egypt)

L’egiziana Dalila Elkerdany, cosciente di questa possibilità, ha costruito una pratica professionale originale, fino a raggiungere un ruolo primario di responsabile della Commissione per la Conservazione del Patrimonio nella regione di Porto Said. I suoi interventi progettuali e ricostruttivi riguardano sia edifici monumentali come il Municipio di Damanhur trasformato in Creativity Center, o il grande New Luxor Culture Palace (2007-2012), sia il tessuto più minuto della vita e dei riti sociali ben rappresentato dal restauro conservativo dell’Hammam Al Tambali (2009-16), uno dei più belli e antichi de Il Cairo. In queste diversissime situazioni Elkerdany opera con la stessa minuziosa attenzione a ricreare un rapporto armonico tra la necessità del passato e il desiderio del futuro.  www.mimar-architects.com/people/dr-dalila-el-kerdany

VISION DELLA PROGETTISTA

“Durante tutto il suo percorso lavorativo, Dalila ElKerdany mantiene la convinzione che l’architettura e il design urbano giochino un ruolo importante nello sviluppo globale e sostenibile. Originaria dell’Egitto, terra in cui i beni culturali e le antichità giocano un grande ruolo nelle vite degli abitanti, crede che questi possano e debbano essere il polo dello sviluppo, il punto da cui tutto prende piede. Attraverso la sua opera si è occupata della riqualificazione di aree ed edifici di valore, di centri culturali e di restauro, inserendo all’interno di strutture antiche visioni fresche e futuristiche, nuove e contemporanee.” 

DATI DI PROGETTO

CENTRO DELLA CREATIVITÀ DI DAMANHUR

Località: Al-Behera, Damanhur, Egitto
Tipo di intervento: riqualificazione e Interior Design
Uso dell’edificio: polo culturale e della creatività
Periodo di costruzione: Gennaio 2007 – Marzo 2013

L’idea di fondo è riqualificare l’edificio del Concilio della città vecchia e trasformarlo in un centro per la creatività. In questo modo il progetto ammoderna l’edificio e dota i suoi spazi di finiture e apparecchiature all’avanguardia.
Nel contempo restaura le facciate e gli interni. Il nuovo centro della creatività di Damanhur è un esempio unico, che mira a promuovere lo sviluppo culturale di una popolazione di provincia.
L’edificio è costituito da una sala di lettura, studi, sale espositive, auditorium, classi di danze folcloristiche, sale informatiche, sala dell’artigianato femminile e ambientale, salone letterario, stanza audiovisiva, sala di lettura per ragazzi e biblioteca per bambini.
Conosciamo il valore della lettura, perciò le sale di lettura per ragazzi e le biblioteche per bambini sono un incoraggiamento alla lettura rivolto a persone di ogni età. Ma in un mondo sempre più digitale, vediamo il ruolo delle biblioteche come comunità e centri culturali talvolta sottovalutati, per questo crediamo che le biblioteche siano partner importanti nella sostenibilità e punti focali per lo sviluppo di una comunità; le biblioteche sono i principali protagonisti nella creazione di città e centri urbani vivibili ed ecologici.
Le sale informatiche migliorano la formazione e le abilità informatiche di bambini e ragazzi, offrendo loro migliori opportunità lavorative.
L’auditorium e le sale per le danze folcloristiche mirano a risvegliare la complessità multi-stratificata della cultura egiziana della musica e delle arti e a riportarla al ruolo critico che ha giocato nella vita quotidiana e nell’immaginazione del popolo egiziano; presentandole in nuovi contesti, incoraggiano la percezione di questa musica e di queste arti come risorsa per la creatività.
La sala per l’artigianato femminile dà potere alle donne e le aiuta ad essere più indipendenti dal punto di vista sociale ed economico.
Anche l’atrio gioca un ruolo importante nell’edificio, dal momento che è usato come spazio pubblico multi-funzionale coperto con una trave reticolare aggiunta per ottimizzare le prestazioni ambientali dell’edificio e i requisiti funzionali legati ai servizi e alla ricreazione.

NUOVO PALAZZO DELLA CULTURA DI LUXOR

Località: Luxor, Egitto
Tipo di intervento: nuovo complesso
Uso dell’edificio: palazzo culturale
Periodo di costruzione: 2007 – 2012

Il Palazzo della Cultura è progettato a partire da un concetto policentrico pensato per dare nuova vita all’esistente. Esso è adibito a molti tipi di attività ricreative e il programma è costituito da: teatro principale, teatro aperto, biblioteca, sala della scultura, esposizione artistica, formazione vocazionale, ostello per le comitive di turisti, centro per bambini, club scientifico, sale per corsi di danza, auditorium, laboratori, sala della letteratura ed esposizione ambientale.
Il nuovo luogo culturale mira ad incrementare lo sviluppo socio-culturale per la popolazione di un’importante destinazione turistica. La morfologia del progetto ha riqualificato il modello tradizionale multi-polare. Così facendo, la concezione dell’edificio incoraggia il dialogo e l’accettazione di culture diverse nella comunità egiziana e di Luxor.
L’edificio è stato costruito con il vincolo di budget ridotto, facendo così ricadere la scelta su una tecnica costruttiva e di materiali locali per ottimizzare la spesa; esso è altresì considerato un riferimento educativo per progetti futuri.
La capacità del teatro, considerato il primo teatro professionale e il più grande di Luxor, è di 500 persone. Il teatro è usato per presentare le arti orali e tradizionali egiziane, attualmente rappresentate solo di rado ad un pubblico ampio.
La sala della letteratura vuole incoraggiare la diversità, la specificità e la vitalità della scena culturale egiziana, come strategia per contrastare l’uniformità culturale, il consumismo e una crescente intolleranza per ciò che è marginale. Contribuire al dialogo tra persone di culture diverse attraverso un intenso processo di produzione artistica.
Tutti questi spazi partecipano inoltre alla salvaguardia della memoria culturale dell’Egitto, ricercandone e documentandone l’eredità culturale intangibile e incoraggiando il ripristino delle tradizioni popolari e dei festival sociali, che possono ispirare la creazione di nuove forme e tradizioni come strategia per l’auto-sostenibilità.

HAMMAM AL-TANBALI

Località: Cairo, Bab Al-She’reya (Cairo storico), Egitto
Tipo di intervento: restauro e riqualificazione
Uso dell’edificio: bagno pubblico tradizionale
Periodo di costruzione: 2009 – Ancora in costruzione

Il progetto è parzialmente finanziato dall’Unione Europea sotto la supervisione del Concilio Supremo delle Antichità.
L’hammam è costituito dalla tipica struttura socio-spaziale in tre parti: stanza fredda/spogliatoio (maslakh), stanza tiepida/di riposo (bayt awwal) e stanza calda (bayt al-harara), inclusi gli spazi accessori, come le piscine riscaldate (maghtas) e le stanzette per il lavaggio privato (khilwas). Un modesto ingresso unisce ciascun hammam a una delle due strade principali dei dintorni.

Il progetto mira a:
1- Restaurare e riqualificare l’edificio e gli ornamenti architettonici ,riportandoli alla loro forma originale grazie alla guida dei riferimenti storici;
2- Riportare l’edificio al suo uso originale come bagno pubblico tradizionale e come prototipo per altri luoghi, in particolare perché il bagno sarà usato per il suo scopo originario, dotandolo nel contempo delle misure di protezione necessarie.
3- Installare tecnologie moderne di restauro e conservazione.
4- Utilizzare misure sostenibili dal punto di vista ambientale per l’energia e l’acqua.
5- Mostrare i sistemi idrico ed energetico tradizionali, che riflettono il vecchio stile di vita e il suo collegamento con la comunità locale.
6- Collegare il bagno e il suo nuovo uso con la comunità locale, promuovendo il miglioramento economico, culturale, sociale e sanitario di quest’ultima.
7- Espandere la visione di un semplice restauro monumentale per contribuire allo sviluppo globale dei dintorni.
8- Trovare una nuova forma di partnership tra il Concilio Supremo delle Antichità e le varie istituzioni locali finanziatrici. L’importanza di questo progetto risiede nell’idea di considerare i monumenti islamici come beni culturali ancora vivi, guidando così la strategia di riqualificazione in modo da integrare l’edificio nella vita della società attuale, per assicurarne una conservazione sostenibile.

PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DI RIJAL ALMA’A

Località: Abha, Asir, Arabia Saudita
Tipo di intervento: riqualificazione e conservazione
Uso dell’edificio: sito turistico
Periodo di costruzione: 2008 – NA

Il progetto è realizzato con la cooperazione di Magda Sibli, Professore di Architettura all’Università di Manchester e della Commissione Saudita per il Turismo e i Beni Culturali Nazionali. Riqualificazione e sviluppo del villaggio antico di Rijal Alma’a come polo di attrazione turistica. Questo progetto include la preparazione di strategie per lo sviluppo, la progettazione urbana e paesaggistica, la conservazione e riqualificazione di edifici di valore e del contesto urbano, e la progettazione di un nuovo centro per i visitatori e di un anfiteatro. Ci si aspetta che il progetto riporti in vita un bene culturale abbandonato, fornendo nel contempo opportunità di impiego per la popolazione locale e riducendo così la tendenza all’immigrazione; questo progetto è un esempio della solidarietà e della cooperazione tra i settori pubblico e privato e la comunità locale; inoltre, è un esempio di progettazione economica, architettonica, relativa a restauro e formazione, integrata e mirata a fornire diversi vantaggi ai residenti del villaggio, come la creazione di posti di lavoro, di opportunità economiche, di investimento e di commercio dei prodotti locali, come anche la lotta alla povertà. Abbiamo rispettato i valori sociali, individuali e culturali della comunità saudita locale lungo tutto il processo di progettazione. Il progetto rispetta inoltre l’ambiente naturale del sito e la derivazione idrica, inserita nel paesaggio come sentiero: tutto questo per salvaguardare l’ambiente naturale esistente. Abbiamo usato fotocellule sugli edifici per ottimizzarne le prestazioni funzionali, utilizzando gli stessi motivi in modo che fossero compatibili con l’ambiente e la cultura esistenti e in modo da riqualificare il patrimonio architettonico, adottando anche materiali da costruzione locali per ottimizzare le spese. Il progetto è considerato un punto di riferimento educativo per i progetti futuri di questo tipo.

BIOGRAFIA

Cairo, 21 luglio 1956

Dalila ElKerdany, dottore di ricerca, è architetto libero professionista e professore di architettura alla Facoltà di Ingegneria dell’Università del Cairo dal 2006. Dal 2012 è anche adjunct professor all’American University del Cairo. Ha conseguito il baccellierato, la laurea magistrale in architettura (M.Sc.) e il dottorato (Ph.D.) in architettura all’Università del Cairo negli anni 1979, 1986, 1992. Negli anni 1989-1992 è stata visiting fellow alla University of California a Berkeley. Dal 2006 al 2014 ha diretto il Comitato di Conservazione dei Beni culturali del Governatorato di Porto Said. È membro attivo del Comitato per le aree storiche della National Organization for Urban Harmony (NOUH) egiziana. È inoltre membro del Comitato per l’Architettura presso il Concilio Supremo della Cultura egiziana. ElKerdany è coinvolta nella ricerca e nella pratica attiva nei settori della conservazione, dei beni culturali e della progettazione. Ha vinto numerosi premi in concorsi ed è impegnata attivamente come architetto libero professionista in Egitto.

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