Sara De Giles Dubois – Nominees arcVision Prize 2016

Sara De Giles Dubois (Spagna)

La capacità di combinare progettazione e ricerca, nodo centrale per il perseguimento dell’innovazione architettonica, costituisce anche la nota caratterizzante dell’attività di Sara De Giles Dubois:

Sara De Giles Dubois (Spain)

architetto sivigliano che ha da sempre alternato la pratica progettuale con l’insegnamento dell’architettura, come docente alla Scuola di Architettura di Siviglia e come visiting professor in diverse università europee e americane. Il suo lavoro come membro dello studio MGM Morales de Giles Architects si è concentrato sulla partecipazione a un ampio numero di concorsi, con un forte interesse in particolare per l’architettura pubblica e l’edilizia sociale. Tra le opere più interessanti si segnala il complesso teatrale a Níjar, Almeria (2010). L’edificio mette in scena masse volumetriche rigorose e primarie, che interpretano il tema tipologico del teatro come una macchina per la visione in cemento armato, che pone il pubblico in relazione con due diversi paesaggi: quello interno e quello esterno.  www.moralesdegiles.com

VISION DELLA CANDIDATA

“Sara De Giles Dubois, Dottore di Ricerca in Architettura, insegna da più di 15 alla Seville School of Architecture, ed è stata invitata come visiting professor da numerose università europee e americane. Tra l’impegno all’interno del dipartimento di Composizione Architettonica e la sua attività professionale, fortemente focalizzata sulla ricerca, c’è uno stretto legame di continuità, che non riguarda soltanto la composizione ma anche aspetti chiave del progetto costruttivo.  Sara De Giles ha sviluppato un forte interesse per la ricerca tipologica e formale, che procede di pari passo con l’esplorazione dei nuovi scenari offerti dall’architettura contemporanea.
Come membro dello studio MGM Morales de Giles Architects, ha avuto modo di affinare il metodo di lavoro soprattutto attraverso concorsi per idee, sia aperti che a invito. Questi le hanno anche consentito di consolidare il già forte interesse per l’architettura pubblica, tanto per le attrazzature quanto per il social housing.  I suoi valori si esprimono nella sostenibilità sociale, ambientale ed economica. I progetti di Sara de Giles mirano a soluzioni di qualità in ogni fase, a grande solidità in tutti gli aspetti e alla minuzioasa cura dei dettagli, attraverso il controllo totale su materiali e soluzioni costruttive. Il suo lavoro, dunque, si svolge con lo sguardo saldamente rivolto alla qualità, alla tecnologia e all’innovazione. Questi sono i motivi che hanno portato Sara de Giles a ricevere l’onore di una candidatura all’“arcVision Prize – Women and Architecture 2016”, conferito dal Gruppo Italcementi.”

DATI DI PROGETTO

NUOVO SPAZIO SCENICO A NÍJAR

Località: Níjar, Almeria, Spagna
Uso dell’edificio: Cultura, teatro
Periodo di costruzione: 2001-2006
Riconoscimenti: 1998 PRIMO PREMIO Concorso internazionale per un Centro di Arte Scenica a Nijar 2006: Premio Mies Van der Rohe 2007 [Opera proposta dal Consejo Superior de los Colegios de Arquitectos de España e dal comité de expertos] 2007: Finalista al Saloni Prize 2008: Menzione d’onore al Wallpaper Designer Awards. Categoria: best new public building 2011: Candidata al BSI Swiss Architectural Award 2010.

L’attuale patrimonio di edilizia abitativa alla periferie delle nostre città è rivelatore della scarsa qualità del paesaggio costruito. Chi lo attraversa riesce solo raramente a individuare scorci visuali interessanti del contesto che lo circonda. Una delle possibilità che l’architettura ha per coesistere all’interno di questo ambiente deteriorato, è conciliare maggiormente il paesaggio costruito, assieme alle varie modalità di esperirlo, con le dimensioni del corpo, e di farlo attraverso l’uso dello sguardo. Negli anni ‘60 Nancy Holt ha creato installazioni che hanno mostrato come il singolo individuo possa far coesistere in maniera armonica uno spazio e un paesaggio, il corpo e lo sguardo. Progettare architettura alla scala umana non significa lavorare per omotetia o utilizzare proporzioni analoghe a quelle dell’uomo, piuttosto significa far in modo che essa sia in grado di calibrare e misurare le sensazioni umane. Guardare fuori da una finestra come si guarda attraverso il collo di una bottiglia significa rendere il paesaggio più soggettivo e, ove possibile, selezionare ciò che ci attrae di più. Allo stesso modo, costruire architettura attorno al corpo umano, abbracciandolo e proteggendolo, equivale a sottrarre all’architettura elementi che in genere sono considerati di natura compositiva, trasformandoli in elementi capaci di entrare in risonanza con il corpo umano. Il lotto si trova in una vecchia area costituita da piccoli terrazzamenti quasi del tutto invisibili dalla strada. Soltanto da una certa distanza è possibile distinguere I terrazzamenti che danno forma a una delle più tipiche immagini di Nijar (Juan Goytisolo le definisce Campos de Nijar nel suo libro omonimo)

La cittadina di Nijar ha gradualmente occupato questi piccoli terrazzamenti, sebbene la strada continui a sembrare la stessa. Il nuovo edificio sorge su una delle terrazze. Questa caratteristica urbana, assieme alla potenza del paesaggio e della topografia, determina profondamente quelle che sono le caratteristiche del progetto. Altri indirizzi compositivi sono dati dalla volontà di catturare parte del paesaggio terrazzato e di contenere l’altezza del prospetto sulla strada, in corrispondenza dell’ingresso principale. Il complesso include un’area espositiva, un teatro dall’utilizzo flessibile, laboratori musicali e sale di prova. I due diversi usi, diurni e notturni, sono tenuti distinti e raggruppati in due volumi indipendenti, collegati in corrispondenza del punto più basso del lotto.

Photocredits Jesus Granada

RISTRUTTURAZIONE DI 5 ALLOGGI NEL QUARTIERE PÓPULO

Località: Cadice, Andalusia, Spagna.
Uso dell’edificio: Social Housing e locali a uso del quartiere
Periodo di costruzione: 2004-2007
Riconoscimenti: 2003 PROGETTO CANDIDATO AL PREMIO INDETTO DAL CONSEJO SUPERIOR DE COLEGIOS DE ARQUITECTOS DE ESPAÑA • 2007 FINALISTA AL PREMIO VIVIR CON MADERA Confederación española de empresarios de la madera • 2008 PRIMO PREMIO OPERA COSTRUITA AL PREMIO SÁNCHEZ ESTEVE, finanziato dal Colegio Oficial de Arquitectos de Cádiz • 2008 FINALISTA AL FAD Awards. Finanziato dall’Asociación para el Fomento de las Artes y el Diseño •  2009 esposizione e catalogo dei progetti selezionati al MIES VAN DER ROHE AWARD (Fondazione Mies Van der Rohe) • 2009: CANDIDATO AL PRIZES AENOR • 2009. X BIENAL ESPAÑOLA DE ARQUITECTURA Y URBANISMO. PRIMA MENZIONE APARTADO VIVIENDA SOCIAL • 2010: CANDIDATO AL BSI ARCHITECTURAL AWARD 2010

Questo progetto si confronta con la “storia naturale” della città. Un antico palazzo signorile, i cui spazi interni hanno subito una graduale suddivisione, adattandosi alle nuove esigenze abitative. Le zone giorno sono create forando una parete; le finestre offrono stanze improvvisate. Dal punto di vista progettuale, il problema si rivela immediatamente: è possibile elaborare “un progetto” per una tale archeologia residenziale? Attraverso la decisione di implementare il concetto di “casa moltitudine”, il nostro lavoro è diventato rendere evidente l’incontro tra spazio e alloggio. Il progetto non poteva essere presentato come una mera questione di sistemazione delle piante: trovare cioè soluzione per i metri quadri che compongono ogni appartamento della casa d’origine, quanto piuttosto incrementare al massimo la quantità di storie ed eventi capaci di stare all’interno di ogni singolo metro cubo. Su richiesta dell’Ufficio per la Riabilitazione del Centro Storico di Cadice, siamo intervenuti sull’antico palazzo signorile, occupato da undici famiglie alla ricerca di spazi abitabili tra le vecchie mura del Pópulo, un quartiere operaio della città. Assieme al dare alloggio al più alto numero possibile di inquilini, il riutilizzo di queste strutture storiche consente anche un drastico mutamento di strategia per il progetto residenziale: ovvero, il passaggio dal concetto di metro quadro a quello di metro cubo; piuttosto che con superfici piane noi lavoriamo con i volumi.

Dal punto di vista architettonico, tra i concetti di superficie e volume c’è una differenza sostanziale. Il primo implica la concentrazione della popolazione all’interno di unità standardizzate derivanti dai concetti di alloggio minimo e housing sociale o protetto (a seconda dei parametri utilizzati); il secondo ha invece a che fare con il concetto di spazio. Il primo è collegato alla pianificazione urbanistica, e successivamente alla tipologia, ma sempre alla razionalità e alla convenienza economica dell’operazione; il secondo è disegnato per essere l’alloggio dei suoi inquilini, nei termini specifici che i loro propri corpi richiedono. L’idea di economia che il secondo implica è profondamente differente. Successivamente, l’obiettivo è stato di rialloggiare gli attuali inquilini nel medesimo edificio, migliorandone le condizioni abitative senza sacrificare la memoria della sistemazione precedente. Un’ulteriore responsabilità di cui il progetto si è fatto carico è il lavoro dedicato all’idea stessa di casa che avevano le famiglie; ovvero, al ripristino della relazione intima tra spazi privati e comuni che costituiva una cifra determinante della struttura originaria. Ancora, si è voluto attrezzare gli appartamenti con tecnologie moderne e dotare gli spazi abitabili di illuminazione e ventilazione, in ciò acconsentendo a seguire percorsi che caratterizzano Ie pratiche del nostro tempo, pur senza cadere nella trappola della standardizzazione.

Photocredits Jesus Granada

BLOCCO AULE PER 24 UNITÀ, UNIVERSITÀ PABLO OLAVIDE

Località: Siviglia, Andalusia, Spagna.
Periodo di costruzione: 2009-2010
Riconoscimenti: PRIMO PREMIO Ordenación de residencias universitarias de la Universidad Pablo de Olavide de Sevilla. Organizzato da U.P.O e C.O.P.T. • 2012 Candidato all’AIT AWARD 2012, categoria „Bildung/Education“ • 2012 PRIMO PREMIO NAN AWARDS, categoria: best non-residential project.

La crescita della città contemporanea impone un approccio al progetto di architettura in cui non è più possibile distinguere tra città e campagna. Ancor di più, si è sfocata la linea che fino a poco tempo fa separava il terreno edificabile da quello agricolo. Architettura e campagna si sono ormai sovrapposte, costringendoci a indagare le cosiddette porzioni intermedie di territorio. Questi pezzi di territorio hanno la caratteristica di combinare nature differenti, in cui tra naturale e artificiale vengono a crearsi infiltrazioni che costituiscono un tema affascinante per il progetto contemporaneo, nella misura in cui consentono l’inclusione di riferimenti tratti dall’ambiente non costruito, visto a sua volta come una possibilità al pari di tante altre. Inoltre, il paesaggio naturale deve essere pensato come qualcosa di compatibile con un’architettura che – ben lungi dal camouflage – riutilizza scale dimensionali, misure, colorazioni e forme tratte dalla natura stessa. In sintesi, questo significa rendere compatibili architettura e natura attraverso il superamento del concetto classico di un oggetto su di uno sfondo naturalistico. Cosa che indurrebbe a pensare un’architettura concepita ed elaborata come una sorta di natura; una natura a sua volta controllata e misurata come l’architettura.

L’università Pablo de Olavide si trova alla periferia di Siviglia, presso l’antica Università dei Lavoratori. In risposta alla domanda crescente di nuove aule e alloggi per gli studenti, l’Università ha indetto un concorso per idee che includesse anche il piano complessivo per il campus. Sulla base della proposta vincitrice, il nostro studio è stato incaricato del progetto di un edificio con 24 aule e uffici in una zona di nuova espansione del campus. Situato presso un campo di girasoli, il nuovo blocco di aule aspira a essere il primo edificio appartenente al futuro ampliamento in direzione della campagna coltivata.

Photocredits Jesus Granada

OSPEDALE ICTAM. CARTUJA INSTITUTE OF ADVANCED TECHNIQUES IN MEDICINE

Località: Siviglia, Andalusia, Spagna
Periodo di costruzione: 2009-2012
Riconoscimenti: 2008 Primo premio per l’Instituto de Técnicas  Avanzada en Medicina (ospedale con 70 posti letto), Concorso a inviti. Contractor: A.G.E.S.A. Sociedad Estatal de Gestión de Activos, S.A. • 2013 PRIMO PREMIO Ex-Aequo. SPANISH ARCHITECTURE AWARD 2013 • 2014: PRIMO PREMIO AIT AWARDS 2014 . CATEGORIA: HEALTHCARE

Questo progetto si confronta con la crescita della città, proponendo l’ampliamento del concetto di città stessa. Siamo abituati alla forma urbana, mentre ciò che la costituisce viene negoziato lontano dai nostri occhi. Ciò vale a dire che qualcuno ne traccia a grandi linee la forma e solo successivamente si procede con la realizzazione in loco degli edifici. Questo produce almeno un ordine di problemi: difficilmente gli edifici riescono a integrarsi con il contesto urbano. Il progetto prende le mosse dalla convinzione che, a causa delle sue grandi dimensioni, il manufatto debba essere concepito come un pezzo di città. Per questa ragione abbiamo proposto un’opera che ingloba in sé un’ampia strada, alla quale si collegano tutti gli spazi che costituiscono il programma di questo ospedale. Allo stesso tempo, lungo la strada sono dislocate lobbies a diverse quote, concepite come terrazze panoramiche aperte sul paesaggio urbano e rurale. Le lobbies sono elementi centrali nell’organizzazione degli ambienti e offrono uno spazio di relazione per familiari e personale dell’ospedale.
Esse sono terrazze terapeutiche che riconciliano il corpo con lo spazio circostante, proponendo contemporaneamente la complicità di uno sguardo panoramico nel quale città storica e città contemporanea si sovrappongono.

L’edificio ambisce a combinare la razionalità del programma funzionale con la sensibilità e la delicatezza dello spazio interno. Per questo si è avanzata la proposta di una pianta molto razionale, articolata in fasce di contenitori funzionali orientati verso sud. I vantaggi principali di questo schema sono la riduzione dei percorsi, l’insolazione delle stanze e la prevalenza della direzione orizzontale della struttura rispetto ai collegamenti verticali. La pianta è strutturata attorno a tre patii longitudinali. Uno di essi ospita le strutture generali di accesso, mentre gli altri due fungono da elementi ordinatori per la distribuzione delle stanze dei pazienti.

Photocredits Jesus Granada

BIOGRAFIA

SIVIGLIA (SPAGNA), 27 gennaio 1972

Sara de Giles Dubois è nata a Siviglia nel 1972. Si è laureata in Architettura nel 1998 presso la Technical School of Architecture di Siviglia, divenendone nello stesso anno Professore Associato all’interno del Dipartimento di Composizione Architettonica. Nel 2015 ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Composizione. Dal 1998 condivide lo studio professionale MGM Morales de Giles arquitectos SLP con José Morales Sánchez, fondatore dello studio nel 1987 assieme a Juan González Mariscal. È stata Visiting Professor e Lecturer in numerose università europee e americane, tra cui: la Technical University Federico Santa Maria, Valparaiso (Cile); l’International University of Andalusia (Spagna); l’International University of Catalonia, Barcellona (Spagna); l’Instituto Tecnologico y de Estudios Superiores de Monterrey, Città del Messico (Messico); l’Architectural Association of Ireland – Istituto Cervantes, Dublino (Irlanda); Sofa University of Limerick (Irlanda); l’Institut Français d’Architecture, Parigi (Francia); l’Escola da Cidade, San Paolo (Brasile); la Ryerson University, Toronto (Canada); l’Universidad Católica, Santiago del Cile (Cile); l’Universidad de Montevideo, (Uruguay); l’University of Applied Sciences di Bochum (Germania); l’Ecole d’Architecture Paris Val de Seine, Parigi (Francia). Tra i riconoscimenti ottenuti per opere realizzate figurano: il primo premio per l’Architettura Spagnola (2013), come socio dello studio MGM Morales de Giles; il primo premio all’AIT Award (2012, 2014); una candidatura al Mies Van der Rohe Award (2009); il primo premio al NAN Awards (2012); il primo premio al Sánchez Esteve Awards (2008); una menzione all’European Wallpaper Design Awards (2008) per il miglior edificio pubblico; una menzione speciale alla X Biennale Spagnola d’Architettura (2009); una menzione speciale all’UGO RIVOLTA Awards (2013). É stata inoltre finalista allo Swiss Architectural Awards (2009/2010). La sua opera è stata presentata al Museum Of Modern Art di New York (2006), nell’ambito dell’esposizione “ON-SITE New Architecture in Spain”, così come alla Biennale d’Architettura di Venezia (2000, 2002, 2006 e 2014), alla Biennale Spagnola d’Architettura (2001, 2007, 2009 e 2013) e alla “Cité de l´architecture et du patrimoine”,  Palais de Chaillot, Parigi, (2008, 2009). Numerosi sono anche iI libri e i periodici, nazionali e internazionali, che hanno pubblicato suoi lavori. Come partner dello studio MGM ha curato diverse monografie: “Obra y proyectos”, pubblicata da Editorial Rueda (2004); per la casa editrice Editorial Irreversible (2009); per le riviste monografiche internazionali «2G» (2009), pubblicata dall’editore Gustavo Gili, e «TC cuadernos» (2012).

 

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